vittocecco ha scritto:...bisogna stare sempre molto attenti (vedi il recente superamento della velocità della luce da parte di alcune particelle
)...
Vitto, sei cattivissimo!!!
Hai scelto un esempio così limite che più limite non si può!!!
Nel progetto OPERA il rilevamento della possibile esistenza di neutrini superluminali era quasi un "effetto collaterale" dello studio, volto a verificare, analogamente al progetto MINOS, l'oscillazione dei neutrini. I metodi inferenziali usati per stabilire l'esatto momento in cui i neutrini sarebbero stati generati consistevano nel paragonare la dispersione della funzione d'onda con quelle generate matematicamente; se la vuoi mettere così, significa provocare artificialmente diversi tamponamenti a catena e paragonarli con uno realmente accaduto, cercando di generare un danno analogo per capire quale fosse la dinamica del tamponamento originale (detto in maniera molto "analogica").
In condizioni come queste, una minima anomalia (mi pare che una delle scuse addotte fosse un connettore inserito male - cito a memoria)
porta ad enormi differenze tra i risultati. E questi risultati furono illustrati in conferenza prima che un lavoro scientifico venisse scritto. La scusa ufficiale era quella di mettere a disposizione della comunità scientifica i dati ottenuti prima che essi fossero passati al vaglio di un filtro.
Ma credo che la motivazione fosse un'altra; è un argomento che spesso qui abbiamo sfiorato, e riguardo al quale la vicenda dei neutrini superluminali costituisce un ulteriore conferma. Un'ulteriore lezione da imparare semmai ce ne fosse bisogno.
L'esistenza di particelle superluminali, specialmente se dotate di una, seppur infinitesima, massa, costringe i fisici di tutto il mondo a rivedere la Relatività (anche quella Speciale). E li costringe anche, alla fine, a trovarsi d'accordo sull'assegnazione di un Nobel.
La tentazione è troppo grande; per alcuni almeno, ché altri si dissociarono da tale linea di condotta.
La ricerca scientifica nella Fisica del XX secolo è piena di queste ...zate: la memoria dell'acqua, la fusione a freddo...Questa tentazione, per conscia o inconscia che sia, intellettualmente onesta o meno che sia, è qualcosa di cui l'essere umano è profondamente intriso, e che
deve venire aggirata con gli studi controllati con un riferimento (nel caso farmacologico o placebo o n riferimento di efficacia) in doppio cieco.
Per la natura stessa del problema, i rilevamenti riguardo alle patologie causate dall'inquinamento ambientale non possono essere controllati in doppio cieco; ma sono stati sviluppati una serie di metodi statistici che consentono ugualmente di svincolarsi dalla "voglia di protagonismo" del ricercatore, e pertanto vengono considerati attendibili dalla comunità scientifica internazionale. Inoltre, almeno un paio tra le riviste che hanno pubblicato i lavori di cui sopra si avvalgono di referee attenti e severi; posso menzionare
Circulation ed il
New England Journal of Medicine.
I metodi usati in essi si basano su metodi inferenziali distanti anni luce dalla delicatissima complessità di quelli adoperati in OPERA; chiaramente, però, non possono mettere al riparo dagli imbrogli deliberati. C'è da chiedersi però: se in un frangente simile qualcuno volesse deliberatamente imbrogliare (cosa che, ti assicuro in quanto posseggo dati di primissima mano, è molto più frequente di quanto non si immagini), in che direzione lo farebbe? Cosa sarebbe più plausibile, che venisse strombazzata l'esistenza di un pericolo inesistente, oppure che venisse minimizzata quella di un pericolo consistente?
E se non ti viene in mente una pronta risposta, ti invito ad usare il buonsenso, quel buonsenso di cui sembri essere dotato in misura maggiore rispetto alla media:
in quali condizioni accade che bruciando idrocarburi ad alto peso molecolare, o additivi a base di tutto ciò che sai, si ottenga qualcosa di non tossico?
Tieni presente che ciò che trovi nel DPF è semplicemente il prodotto di una prima ossidazione su materiale che era nel tuo serbatoio di carburante. E se vogliamo proseguire sulla strada del buonsenso... immagina di fare un controllo delle emissioni di un'auto durante la rigenerazione del FAP; onestamente, che risultati otterresti, secondo te? E se i risultati che otterresti secondo te dovessero essere uguali a quelli che si otterrebbero secondo me, qual è, alla fine, la funzione del FAP? Semplicemente quella di fare inquinare al di fuori delle condizioni in cui puoi rilevarlo.
Ti considero una persona troppo intelligente
per non vedere questo, e troppo leale per nasconderti dietro spiegazioni che sai essere non vere. L'unico fatto vero è che ognuno di noi pensa come "The Band" di Robbie Robertson: faccio il mio concerto epocale, ci faccio un film, quello che succede dopo non mi interessa. Pensano così i governanti americani e cinesi e non dovremmo farlo noi? Ci hanno chiaramente detto che continueranno ad inquinare fino al 2050, e dovremmo avere scrupoli per il downpipe o il FAP solo perchè ogni tanto montano un rilevatore nel centro storico?
Il mio invito a riflettere, però, riguardava proprio questo aspetto.
Se ci aspettiamo che schioccando le dita, magicamente, milioni di persone cambino la loro condotta da un giorno all'altro e simultaneamente, o siamo bambini, o siamo in malafede. Qualcuno che inizia ci vuole. "Per me va bene, quando lo faranno gli altri lo farò anch'io" è sicuramente una scelta perdente; e a perdere siamo tutti.
Chiaramente, una cosa è sforzarsi da solo, un'altra vedere annullati i propri sforzi; ho smesso di praticare la raccolta differenziata quando ho visto gli addetti che lanciavano sacchetti presi da contenitori diversi nella stessa cassa di raccolta dello stesso motocarro. Ed applicando un concetto analogo, se mi tengo il DPF solo per far bruciare all'auto il suo contenuto e disperderne i fumi nell'aria, non mi trovo in una posizione analoga?
Aderire ad una regola corretta anche se gli altri non lo fanno, o restare aderenti ad una regola corretta anche quando il frutto della tua adesione viene palesemente vanificato, fa una certa differenza.
La stessa differenza, credo, che intercorre tra essere saggi ed essere scemi.
Scusa, anzi scusate tutti, il lunghissimo post...