Facciamo un po' di chiarezza definitiva sull'argomento?Normativa di riferimento:è costituita dal Regolamento n. 48 della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UN/ECE).
Il caso che ci riguarda si trova al punto 6.2.9, che dice, in pratica, che i proiettori anabbaglianti forniti di sorgente luminosa il cui flusso superi i 2000 lumen devono essere muniti di dispositivo lavafari. La normativa non fa alcuna differenza tra le varie tipologie di sorgente, ma fa riferimento unicamente al flusso luminoso. Che sia ottenuto con alogene (già le HIR sono abbastanza vicine a tale valore), HID o LED non ha la benchè minima
importanza.
Abbastanza curiosamente la normativa non dice affatto che vi sia necessità del sistema di autolivellamento; nella versione italiana è detto, testualmente:"
Inoltre, riguardo all’inclinazione verticale, le disposizioni del punto 6.2.6.2.2 non siapplicano.".
E le disposizioni del punto 6.2.6.2.2 dicono semplicemnte che vanno bene i sistemi automatici o manuali, purchè questi ultimi consentano il bloccaggio del faro in una
posizione in cui può essere regolato tramite le viti.
La necessità del sistema di livellamento automatico è un'estrapolazione arbitraria di qualcuno che nella norma non ha esplicito riscontro.
Ma questo ha poca importanza, perchè, una volta montati gli xenon AM, o comunque luci diverse, viene applicato l'art. 78 del C.d.S.; in pratica, sequestro del libretto e revisione.
Qualcuno ha protestato contro tale applicazione sostenendo che né la presenza di fari xenon è riportata sulla carta di circolazione, e neanche i fari sono esplicitamente compresi nell'elenco delle modifiche che prevedono l'applicazione dell'art. 78, al comma 3:
"
Chiunque circola con un veicolo al quale siano state apportate modifiche alle caratteristiche indicate nel certificato di omologazione o di approvazione e nella carta di circolazione, oppure con il telaio modificato e che non risulti abbia sostenuto, con esito favorevole, le prescritte visita e prova, ovvero circola con un veicolo al quale sia stato sostituito il telaio in tutto o in parte e che non risulti abbia sostenuto con esito
favorevole le prescritte visita e prova, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 422 a euro 1.695.". Questo, come vedremo, è vero e non è vero; è qualcosa che è lasciata agli umori di chi
deve comminare la sanzione.
La conformità dei dispositivi di illuminazione è oggetto dell'art. 72, che al comma 13 recita:
"
Chiunque circola con uno dei veicoli citati nel presente articolo in cui alcuno dei dispositivi ivi prescritti manchi o non sia conforme alle disposizioni stabilite nei previsti provvedimenti è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 85 a euro 338.".
E questa è la sanzione che molti vorrebbero si applicasse per il montaggio degli xenon.
Però, il comma 1 dell'art. 78 dice:
"
I veicoli a motore ed i loro rimorchi devono essere sottoposti a visita e prova presso i competenti uffici del Dipartimento per i trasporti terrestri quando siano apportate una o più modifiche alle caratteristiche costruttive o funzionali, ovvero ai dispositivi d'equipaggiamento indicati negli articoli 71 e 72, oppure sia stato sostituito o modificato il telaio.".
E questo è il motivo addotto per il ritiro della carta di circolazione.
La risoluzione di tale diatriba, inoltre, avrebbe conseguenze notevoli anche sul c.d. "diritto alla rivalsa" della compagnia assicurativa in caso di incidente: se si considera la presenza degli xenon come una violazione dell'art. 72 non potrebbe esservi rivalsa (equivarrebbe a circolare con un faro spento, danneggiato, etc,), ma
l'applicazione dell'art. 78 implica il fatto che il veicolo non possa circolare, come avesse la revisione scaduta.
Gli aspetti normativi sono certo importantissimi; ma non pongono problematiche dissimili da quelle relative agli altri tipi di "tuning" di cui si parla sempre qui, e di cui,
non voglia mai il cielo, il singolo si troverebbe a rispondere nelle sedi opportune.
Detto ciò, passiamo agli aspetti tecnici.
Gli anabbaglianti avrebbero la funzione di illuminare al meglio il campo visivo del conducente senza
al prossimo. Per ottenere questi mirabili effetti (soprattutto il secondo) sono stati adottati degli accorgimenti che si basano essenzialmente su due punti cardine: temperatura di colore e geometria del fascio luminoso.
Tralascio, per non tediarvi (o per non
, ché sarebbe l'argomento del secondo punto), di dare delle definizioni rigorose di temperatura di colore e dei concetti ad essa collegati.
In linea generale, diciamo che quando un corpo fisico ideale, (che sarebbe in grado di assorbire tutte le radiazioni che lo colpiscono e che in gergo viene detto "corpo nero") viene progressivamente riscaldato, emette delle radiazioni elettromagnetiche secondo
uno spettro di forma definita, ma che presenta comunque un picco.
Questo picco si sposta progressivamente verso lunghezze d'onda minori (quindi dal rosso al blu) con l'aumentare della temperatura, ed il valore di picco è quello che noi percepiamo come "colore" della luce emessa".
Ora l'occhio dell'uomo (ma anche quello della donna, pare, anche se quest'ultima non sa parcheggiare, non si rende conto di quando si deve cambiare marcia, non capisce il fuorigioco e spreme il tubetto del dentifricio dal centro) presenta il massimo della sensibilità alla luce di lunghezza d'onda di 560 nanometri. Il che vuol dire che
a parità di flusso luminoso totale, se il picco dello spettro di corpo nero è a 560 nm, l'uomo e la donna vedono meglio, meno "buio".
E qual è la temperatura del corpo nero in corrispondenza della quale il massimo dell'emissione avviene a 560 nm? Per una "stranissima" coincidenza è 4300K. Quindi l'esisenza di lampade allo xenon da 4300K ha il suo motivo.
Lo stesso motivo non vale per le alogene. Il filamento di un'alogena funziona in maniera simile al corpo nero: si scalda, ed emette radiazioni. Ma il picco è a lunghezze d'onda ben maggiori di 560 nm perchè la temperatura è tra i 2000k ed i 3000K.
Pertanto, per farla apparire bianca, le lunghezze d'onda alle quali la lampada sta dando
il massimo vanno bloccate e trasformate in calore. Quelle residue, minori, che sono quelle che interessano, sono di intensità minore, e la potenza va incrementata: ecco perchè un'alogena a luce simil xenon scalderà da morire.
E questo è probabilmente il motivo per il quale quelle da 5000K non sono omologate: non per il colore della luce (la normativa parla genericamente di "luce bianca", e quindi fino a 6000K va bene - molti impianti xenon OEM funzionano a simili temperature di colore), ma per la temperatura.
Per quanto riguarda i
del prossimo (che nel caso specifico si chiama così perchè si approssima a noi sulla corsia opposta, o ci approssimiamo noi a lui prima di superarlo), il problema viene risolta dalla
geometria del fascio luminoso.
Cioè, il fascio luminoso che esce dal faro, anzichè essere assimilabile al tronco di un cono, ha una forma (apparentemente) irregolare in sezione trasversa. Verso sinistra è orientato in basso, verso destra più in alto.
E globalmente deve avere un'inclinazione verso il basso, secondo le specifiche contenute sempre nella UN/ECE 48.
Come si può ottenere questa magia? Con una forma adeguata del sistema riflettente e di focalizzazione. Questo può essere costituito (tranne che nell'automobile di vittocecco, in cui il principio è leggermente diverso) da una parabola (
sistema catottrico) o da una parabola più lente (
sistema catadiottrico).
La progettazione di questi sistemi, avvalendosi delle regole dell'ottica geometrica, avviene seguendo il percorso inverso, come nei telescopi: si considerano i raggi luminosi
che entrano nel sistema, cercando di parli focalizzazzare in uno o più
punti.
Il modo in cui si focalizzano dipende essenzialmente dalla geometria della parabola. Con un elemento riflettente
realmente parabolico, i raggi si concentrano in un singolo punto: è appunto il "fuoco" della parabola. Per un elemento riflettente a simmetria sferica non vi è più un singolo punto focale, ma una linea.
L'assenza di un singolo punto focale è una caratteristica che nei telescopi è altamente negativa; il problema da cui fu affetto ai tempi il telescopio spaziale Hubble era proprio questo: per errore realizzarono uno specchio sferico.
Ma nel caso del faro delle automobili, la presenza di elementi riflettenti senza punto focale è ciò che si cerca, perchè la sorgente luminosa, sia essa filamento, sia essa arco, non è un punto, ma una linea. Quindi, il fatto che esistano elementi riflettenti con una "linea" focale è perfetto.
Qui il problema sta nel fatto che la linea corrispondente ad un filamento incandescente e quella tracciata da un arco voltaico hanno dimensioni, orientazioni e posizioni differenti. QUndi, la geometria del fascio luminoso uscente da una parabola cui sia stata montata una lampada diversa è differente. E.
al prossimo.
Il problema è meno sentito sui fari catadiottrici (lenticollri), solo perchè la parabola è più piccola; le divergenze dall'ideale sono quindi di entità minore prima della focalizzazione della lente. Forse, una delle poche auto in cui il fastidio sarebbe assente è proprio la GTC; ma solo perchè il flusso luminoso è schermato da una "palpebra" che si solleva per rendere abbagliante il fascio, ed in posizione abbassata ne scherma le
emissioni in direzioni diverse da quella voluta. Ma quando questo non cìè, e specialmente con i fari catottrici (sola parabola), l'effetto è deleterio.
Quando il prossimo sono io, me ne accorgo bene. Se in autostrada sorpasso, di notte, qualcuno con parabole e xenon AM, il mio cervello continua a rilevare un'"anomalia" nel
retrovisore, anche se non lo guardo direttamente, quando l'auto sorpassata è a più di un km. Se sorpasso un'auto con gli xenon di serie, anche molto potenti, dopo poche decine di metri le luci non si notano più, perse tra quelle del traffico retrostante.
Ed infine... gli impianti xenon OEM sono quasi tutti realizzati con inneschi (le centraline ad alta tensione) della HELLA, rimarchiate. Una singola centralina HELLA costa circa 180 euro. Io non so quali esattamente siano i ricarichi, ma non credo che essi possano giungere al mille per cento. La produzione della centralina non costerà certo alla HELLA 150 Euro, ma neppure 15.
Eppure, meno di 15 (anzi, meno di cinque) deve costare un innesco per un impianto che con due inneschi, due lampade ed i relativi cablaggi viene venduto meno di trenta euro.
Gli inneschi devono essere in grado di generare tensioni dell'ordine delle decine di migliaia di volts; a bassissima intensità di coorente, certo, ma comunque in grado di generare un arco voltaico. L'accensione della lampada ne è la prova.
Così, adesso vi chiedo: davvero per
al prossimo volete montare un aggeggio che funziona a 20000 Volts, assemblato da un cinese qualunque per un paio di euro, in un punto vulnerabile agli urti, ed in un vano nel quale circola olio, e possibilmente anche benzina?
DAVVERO?