catred ha scritto:Il topic che cercavate (luctun, involt e vittocecco

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.
Ok, grazie catred

...letto!
Ma non ci trovo differenze con quanto avevo scritto sopra, nel post precedente.

Inoltre, sono necessari altri tre dati per ricavare consumi medi ed autonomia residua:
1) percorrenza
2) volume di carburante presente nel serbatoio
3) tempo
vittocecco ha scritto:Non ricordo quale sia (forse ha ragione luctun) ma se fosse corretta la stima del consumo istantaneo dovrebbe essere conseguentemente corretta anche l'autonomia residua (mantenendo inalterato lo stile di guida avuto nell'ultimo periodo)...
il dato 2) può essere anche corretto dall'integrazione del consumo istantaneo, ma la rilevazione deve comunque avvenire; altrimenti riempimento e svuotamento del serbatoio dal bocchettone di ingresso non potrebbero mai venire rilevati
vittocecco ha scritto:Credo poi che le variazioni di pressione presenti nei condotti di aspirazione di tutte i motori (benzina o Diesel, aspirati o sovralimentati che siano) abbiano una frequenza di variazione così rapida che i misuratori normali (e, in ogni caso, i visualizzatori del risultato ottenuto) non possano far altro che considerare "una media" di quanto rilevato...

C'erano complesse teorie sull'inerzia dei manometri e sulla derivazione dei valori di flusso da quelli di pressione. La prima è stata ampiamente superata dal progredire della tecnologia.

Un manometro elettronico ha teoricamente dei tempi di risposta di millisecondi. Tieni presente che è più facile, in generale, ottenere una risposta rapida da un sistema rilevatore che da uno effettore. Se esiste un sistema capace di azionare gli iniettori in millisecondi, a maggior ragione ne esiste uno capace di leggere il risultato, qualunque cosa si intenda con questa espressione. Il sistema di lettura poi è chiaramente dotato di un integratore; non avrebbe senso riportare delle misure più velocemente di quanto un essere umano non possa leggerle.

Tanto più che alla fine, se l'auto è ferma il consumo viene riportato in litri/ora
vittocecco ha scritto:Probabilmente il calcolo esatto del consumo istantaneo, nota la pressione di iniezione (già questa non costante), la sezione del condotto dell'iniettore, il tempo di apertura dello stesso, eccetera... non potrà mai essere "particolarmente" esatta per svariati motivi e, considerando che già
un singolo iniettore di un motore al regime minimo di rotazione (mettiamo 840 rpm), lavora
7 volte al secondo (e questo considerando un'unica iniezione mentre, in realtà, ne fa almeno 4) e moltiplichiamo questo dato per il numero di cilindri (4 per voi, 6 per me) very very

diventa facile immaginare quanto significativo possa essere l'errore...
Ed esistono tutt'ora teorie per il calcolo del flusso dalla pressione. Questo è un problema che si è presentato dagli albori dell'idraulica, da quando Bernoulli enunciò il suo trinomio. L'energia correlata al flusso è una forma di energia cinetica, e si estrinseca in direzione assiale nel tubo (difficile da misurare direttamente), mentre quella di pressione si estrinseca in senso radiale (più facile da misurare direttamente). Per cui, il problema di risalire alla seconda misurando la prima è un problema "classico".
La risoluzione teorica è semplice, è quella pratica che è più difficile; cioè, è difficile quantificare esattamente gli altri parametri che entrano nel calcolo. Ovviamente, si è raggiunto anche qui un grado notevole di affidabilità. Ma gli altri parametri devono essere utilizzati come costanti, e non come variabili nel calcolo. Cioè, devono venire stabiliti a priori, e la loro eventuale variazione deve essere preventivata.
vittocecco ha scritto:Per questo motivo (secondo me), oltre che per non dotare (inutilmente) la vettura di processori potentissimi, vengono utilizzate delle tabelle pre-impostate in funzione di carico motore, regime di rotazione, eccetera.


Quelle che chiami tabelle pre-impostate non sono altro che questi parametri. Che sono quelli in base ai quali la centralina gestisce il motore. Era appunto quello che dicevo nel post precedente. E questo è il motivo per cui chi rimappa ha l'impressione di consumare meno. Per ottenere la stessa potenza pigia un po' meno sull'acceleratore, il CdB rileva questo e dice "in base ai parametri che ho io se stai pigiando X stai consumando Y". Ma hai variato i parametri. Il motore resta un convertitore di energia, da energia chimica ad energia meccanica. L'efficienza della conversione non può essere variata da una rimappatura perchè dipende dalle caratteristiche costruttive del motore. Se hai una determinata potenza è perchè stai bruciando una corrispondente quantità di carburante. Punto. Ad un incremento di potenza deve corrispondere un incremento dei consumi. Anche questo avevo scritto sopra, ed anche questo è scritto, con altre parole, nel post di tetteu. Dove peraltro è spiegato più in dettaglio anche il motivo per cui la determinazione dei consumi fatta sui pieni non presenta tutta questa precisione rispetto ai valori forniti dal CdB (se i parametri non sono stati variati, ovviamente).

E, sempre tornando in topic, il percorso misto al banco deve simulare la resistenza che l'albero motore deve vincere bruciando il carburante. Nella vita reale questa ha delle componenti che dipendono linearmente dal movimento delle parti meccaniche, ed altri che dipendono dal fatto che l'auto si sta muovendo realmente, essenzialmente l'inerzia della massa dell'auto (ed il rapporto tra questa e l'accelerazione è lineare), e la resistenza dell'aria (proporzionale al quadrato della velocità). Chiaramente, il metodo di simulazione di queste componenti puà essere diverso, e mamma Opel lapalissiniamente sceglie quello che le consente di fornire i migliori valori "di targa". Poi quando sali sull'auto e vai è tutto un altro discorso...
