I Motori Opel

I cuori delle nostre auto.

Moderatori: Moderatori, Moderatore Mensile, Esperto Tecnico

I Motori Opel

Messaggiodi GreyOwl » 26/11/2009, 20:09

In questa sede si vuole fornire una panoramica dei principali motori prodotti nel corso degli anni dalla Casa automobilistica tedesca Opel.
[I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]

Vale la pena ricordare che la Casa di Rüsselsheim appartiene fin dal 1929 al colosso statunitense General Motors (che incorpora tra l'altro moltissimi altri marchi tra cui Chevrolet, Cadillac, Pontiac, la sudcoreana Daewoo e la svedese Saab). Contrariamente a quanto avviene di solito in casi del genere, la General Motors ha sempre lasciato ai suoi marchi una certa libertà ed autonomia di progettazione e sviluppo dei propulsori. Per questo motivo la Opel ha potuto sviluppare una sua gamma di motori specifica. Alcuni di questi motori sono stati utilizzati anche da altri marchi del gruppo, tra cui la australiana Holden. Analogamente, la Opel ha potuto utilizzare, in alcuni casi, dei motori provenienti da altri marchi della General Motors, come i V8 di origine Chevrolet montati sulla ammiraglie K-A-D degli anni '60 e '70 e quelli montati sulle Opel Omega V8.
Negli anni 2000, la sinergia tra General Motors e Gruppo Fiat ha fatto in modo che i due Gruppi potessero scambiarsi alcuni motori. Così, alcuni veicoli Alfa Romeo (marchio appartenente alla Casa torinese) hanno potuto utilizzare (benché opportunamente rivisto) il V6 GM da 3.2 litri, mentre la Opel stessa utilizza per esempio il 1.3 turbodiesel common rail su alcune sue vetture di fascia bassa, nonché il 1.9 JTD (denominato CDTI presso la Opel) su vetture di fascia più alta.

Spiegazione delle sigle dei motori Opel
I motori Opel sono codificati tramite sigle simili a quelle utilizzate dalle giapponesi Honda e Nissan. A seconda del livello di evoluzione e delle caratteristiche del motore, questo può essere codificato con un numero di caratteri variabile fra tre e sei. I motori prodotti nei primi anni '60 utilizzavano solo tre caratteri per la loro codifica (in alcuni sporadici casi addirittura solo due cifre), ma di lì a poco sarebbero apparse le prime evoluzioni codificate a quattro caratteri e più in là ancora si sarebbero utilizzati cinque e sei caratteri.
Ogni sigla è composta necessariamente da due cifre che indicano la cilindrata del motore (in centimetri cubici, diviso 100), che possono essere seguite e/o precedute da lettere che indicano le caratteristiche salienti di quel motore. Per esempio, solitamente le due cifre indicanti la cilindrata vengono precedute da una di queste lettere, indicanti il tipo di normativa antinquinamento che il motore soddisfa:

* C: motore Euro 1;
* X: motore Euro 2;
* Y: motore Euro 3;
* Z: motore Euro 4;
* A: motore Euro 5.

In caso di assenza di tale lettera il motore è Euro 0.
Le due cifre indicanti la cilindrata sono praticamente sempre seguite da altre lettere. La prima lettera che segue le due cifre indica il rapporto di compressione del motore. In particolare:

* G: fino ad 8.5:1;
* L: tra 8.5 e 9:1;
* N: tra 9 e 9.5:1;
* S: da 9.5 a 10:1;
* X: da 10 ad 11.5:1;
* Y: oltre 11.5:1.

Vi può essere una seconda lettera alfabetica che indica il tipo di alimentazione, ed in particolare:

* V: alimentazione a carburatore;
* Z: alimentazione ad iniezione elettronica single-point;
* E: alimentazione ad iniezione elettronica multipoint.

Una terza lettera conclude la sigla di non pochi motori Opel ed indica alcune caratteristiche inerenti le prestazioni del motore. Per esempio:

* R: indica un motore di potenza superiore (ma non di molto) rispetto alla corrispondente variante codificata senza tale lettera;
* H: indica un motore di potenza molto più elevata rispetto alla corrispondente variante codificata senza tale lettera. Tale potenza deve essere raggiunta dal motore in configurazione aspirata o sovralimentata da un compressore volumetrico;
* T: motore turbocompresso.

Ogni singolo motore Opel, oltre ad essere identificato da un suo codice, viene solitamente raggruppato in famiglie assieme ad altri motori Opel aventi caratteristiche comuni.

Quanto detto vale per i motori progettati e realizzati dalla Opel, mentre i motori di altra origine (per esempio Chevrolet o Fiat) sono noti con le loro sigle originali.

Elenco principali motori Opel

Motori a benzina

* OHV Six, 2.5-3.6 litri (1937-66);
* OHV Four prima gamma, 1.2-1.7 litri (1938-65);
* OHV Four seconda gamma, 1.0-1.2 litri (1962-92);
* CIH Four a benzina, 1.5-2.4 litri (1965-95);
* CIH Six, 2.2-3.0 litri (1965-94);
* OHC Four, 1.2-1.8 litri (1977-96);
* Family II, 2.0-2.5 litri (dal 1986);
* Isuzu Serie 6V, 3.2-3.5 litri (1992-2002);
* Family I, 1.4-1.8 litri (dal 1996);
* Family 0 1.0-1.4 litri (dal 1997);
* Suzuki Serie K, 1.0-1.2 litri (dal 2008);
* V6-54 gradi, 2.5-3.2 litri (1994-2004);
* HFV6, 2.8-3.2 (dal 2004).


Motori a gasolio

* CIH Four diesel, 2.0-2.3 litri (1978-93);
* OHC Four diesel, 1.6 litri (1982-89);
* Isuzu serie 4EC, 1.5 litri (1987-2000);
* Isuzu 4EE1, 1.7 litri (1992-2000);
* Isuzu Serie 4J, 2.5-3.1 litri (1992-98);
* VM RA420, 2 litri (dal 2006);
* VM 425, 2.5 litri (1996-98);
* Circle L, 1.7 litri (dal 1999);
* Ecotec Serie 20DT, 2.0 litri (1996-2004);
* Ecotec Serie 22DT, 2.2 litri (1998-2005);
* Y30DT, 3.0 litri V6 (dal 2003).

Va inoltre ricordato che esiste una famiglia di motori di tipo "trasversale", nel senso che incorpora diversi motori di famiglie già menzionate ed anche altri motori realizzati da altre Case ed utilizzati dalla Opel, sia a benzina che Diesel. Tale famiglia prende il nome di Ecotec, una denominazione inventata a scopi essenzialmente commerciali e come tale registrata da GM, per indicare le qualità di economia e basso inquinamento dei tali motori. Uno dei principali motori Ecotec, diffusosi anche presso altri marchi del gruppo General Motors, è stato il 2 litri Ecotec.

Motori Ecotec
I motori Ecotec costituiscono una famiglia di motori a scoppio e diesel. Il nome Ecotec viene utilizzato nell'ambito della produzione motoristica della Casa automobilistica tedesca Opel e del gruppo Stati Uniti General Motors.

Significato ed origini
La parola Ecotec è in realtà un acronimo che sta per Emissions Control Optimisation TEChnology, cioè "tecnologia per l'ottimizzazione del controllo delle emissioni". Da qui si deducono le doti di ecocompatibilità dei motori facenti parte della famiglia Ecotec. Questi motori possono essere a benzina o a gasolio e fanno parte di alcune famiglie già ben definite. La famiglia Ecotec non è quindi una famiglia di motori aventi caratteristiche costruttive in comune che li legano tra loro. È piuttosto una famiglia trasversale che raggruppa tutti quei motori Opel (o più spesso del Gruppo General Motors) caratterizzati da particolari doti di rispetto dell'ambiente e di consumi ridotti.
Ecotec è però prima di tutto un marchio vero e proprio, non solo di proprietà della Opel, ma dell'intero Gruppo GM di cui la Casa tedesca fa parte. I motori Ecotec, infatti, sebbene siano attualmente associati al marchio tedesco, vengono utilizzati anche da altri marchi appartenenti al colosso statunitense. Inoltre, della famiglia Ecotec non fanno parte solo motori progettati e realizzati all'interno del Gruppo GM, ma anche altri motori di diversa origine.
La nascita del marchio Ecotec viene universalmente collocata nell'anno 1996, ma il nome Ecotec ha cominciato ad essere utilizzato già alcuni anni prima, quando l'entrata in vigore della normativa Euro 1 ha spinto la Casa di Rüsselsheim a rinnovare profondamente e a 360 gradi la sua gamma motoristica, in modo da divenire un riferimento nell'ambito dei motori ecologici. Già nel 1993, quindi, si poteva udire il nome Ecotec nell'ambito dei motori Opel di nuova generazione, in particolare nell'ambito degli ultimi 1.8 e 1.6 OHC Four.
L'anno seguente, la tecnologia Ecotec abbracciò anche il 2 litri Family II, che divenne noto quindi come 2 litri Ecotec.
Nel 1996 avvenne la registrazione del marchio da parte del Gruppo GM: il neonato marchio andò da subito a comprendere il 2 litri Ecotec ed i nuovi motori Family I. In seguito anche altri motori andarono ad aggiungersi alla famiglia Ecotec, tra cui anche numerosi diesel, come il Circle L della giapponese Isuzu ed i motori multijet del Gruppo Fiat. Questi ultimi hanno potuto essere utilizzati dal Gruppo GM grazie ad una joint-venture tra quest'ultimo ed il colosso italiano avutasi nella prima metà degli anni 2000.
Nel 2006 la famiglia Ecotec ha cominciato lentamente a cedere il passo all'ancor più evoluta famiglia di motori Ecoflex, la quale gradualmente ne prenderà il posto.
Gli ultimi aggiornamenti della famiglia Ecotec hanno visto l'ingresso del nuovissimo 2 litri CDTI di origine Fiat, appartenente ai motori Multijet, che verrà declinato in più varianti dalla Opel per essere montato sulla Opel Insignia di prossima commercializzazione. Una variante dello stesso motore verrà inclusa tra i motori EcoFlex.
Di seguito vengono elencate le famiglie di motori appartenenti alla famiglia dei motori Ecotec:

* GM Family II (dal 1994);
* GM Family I (dal 1996);
* GM Family 0 (dal 1997);
* Motore 2 litri diesel Opel Ecotec (1996-2004);
* Motore 2.2 litri diesel Opel Ecotec (1998-2005);
* Motore Multijet (dal 2002);
* Isuzu Circle L.


Sulla falsariga di questa operazione di marketing, l'ultima creazione di Opel e GM è rappresentata dalla famiglia di motori Ecoflex, un'evoluzione dei motori Ecotec sempre più focalizzata sulla riduzione dell'impatto ambientale e destinata gradualmente a rimpiazzare questi ultimi.

Motori Ecoflex
I motori EcoFlex sono una famiglia di motori nata nel 2008 per mano del gruppo automobilistico statunitense General Motors con l'intento di riunire differenti motori utilizzati da alcuni marchi del colosso americano ed accomunati dal fatto di possedere notevoli qualità di risparmio energetico e di ecocompatibilità.

Significato ed origini
In pratica i motori EcoFlex sono un'evoluzione della già parsimoniosa famiglia di motori Ecotec, rispetto alla quale differiscono per pochi accorgimenti volti ad ottimizzarne ulteriormente i consumi e quindi a ridurre le emissioni nocive. Tra questi accorgimenti va ricordata la riduzione degli attriti degli organi in movimento radente tra loro: tale accorgimento permette uno spreco inferiore di energia termica, che rimane quindi a disposizione del propulsore stesso, che può quindi contare su una leggera diminuzione dello sforzo. Si ha in parole povere un migliore rendimento termico.
I primi motori appartenenti alla famiglia EcoFlex sono il 1.3 CDTI di origine Fiat, che mantiene inalterate le sue doti prestazionali (vedi Motore Multijet), ma che richiede fino a quasi mezzo litro di carburante in meno ogni 100 km, ed il 1.7 Z17DTJ appartenente alla famiglia Circle L della giapponese Isuzu.
In seguito è prevista l'inclusione in tale famiglia del nuovo 2 litri CDTI da 160 CV, anch'esso originario della famiglia Multijet.
Tra la fine del 2009 e l'inizio del 2010, alla famiglia Ecoflex viene aggiunto un motore a benzina, vale dire il nuovo 1.4 Family 0 da 1398 cc.

______________________________________________________________

Come si può notare, la Opel ha utilizzato molti motori prodotti da altre Case. In particolare ha fatto un largo uso di motori Diesel costruiti dalla giapponese Isuzu, ma vi sono anche i già citati motori Fiat da 1.9 ed 1.3 litri (anch’essi inseriti dalla Opel nella famiglia Ecotec) ed altri motori di origine italiana, prodotti dalla VM Motori (montati su Opel Frontera ed Antara).
C'è stato anche un 2.5 turbodiesel di origine BMW, montato sulle Opel Omega B.
Inoltre, vi sono stati alcuni casi in cui la Opel ha utilizzato dei motori V8 di origine Chevrolet, in particolare gli small-block 283 e 327 ed il più moderno small-block LS1 montato sull'effimera Opel Omega B V8.

Andiamo ora ad analizzare le famiglie di motori più interessanti per quanto riguarda l'Astra (dalla Kadett alle varie generazioni):
Ultima modifica di GreyOwl il 03/06/2010, 18:07, modificato 6 volte in totale.
[I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] e [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] sono i miei soci - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]
Immagine
I link di Astra Club Italia: [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]
ImmagineImmagine
Avatar utente
GreyOwl
SOCIO N° 183
Resp. Club Esteri
Referente Regionale:
Toscana

Collaboratore
 
Messaggi: 4848
Iscritto il: 11/05/2007, 15:09
Località: Prato
La tua Astra: Astra H
Caratteristiche: 5p GTS

Re: I Motori Opel

Messaggiodi GreyOwl » 26/11/2009, 20:10

Opel OHC Four

Il nome Opel OHC Four (Over Head Camshaft 4 cil.) identifica una grande famiglia di motori a scoppio e diesel prodotti dal 1977 al 2000 dalla Casa automobilistica tedesca Opel.

Caratteristiche
I motori OHC Four della Opel costituiscono un'altra pietra miliare nell'evoluzione motoristica della Casa tedesca, in quanto propongono alcune importanti novità. Prima di tutto con i motori OHC Four esordisce la testata in lega di alluminio, ed inoltre anche la distribuzione subisce degli aggiornamenti con l'introduzione dell'albero a camme in testa con bilancieri, ma sistemato superiormente alle valvole e non più lateralmente ad esse come nei motori CIH Four. I motori OHC Four non erano però solo monoalbero, ma in alcune versioni erano anche bialbero.
In generale, le caratteristiche dei motori Opel OHC Four sono:

* architettura a 4 cilindri in linea;
* basamento in ghisa;
* testata in lega di alluminio;
* distribuzione ad asse a camme (singolo o doppio) in testa;
* testata a valvole in testa (due o quattro);
* albero a gomiti su 5 supporti di banco.

I motori OHC Four sono stati proposti prevalentemente con alimentazione a benzina: tuttavia sulla base di questi motori sono nate anche due versioni a gasolio da 1.6 e da 1.7 litri.
È stata l'ultima famiglia di motori prima dell'avvento dei motori Ecotec di fascia media. Non solo, ma alcuni degli ultimi motori appartenenti alla famiglia OHC Four sono stati in seguito spostati da questa famiglia a quella dei motori Family I, appunto già inclusi nel gruppo dei motori Ecotec, e che hanno sostituito di fatto i motori OHC Four. Durante il passaggio da una famiglia all'altra, questi motori (un 1.4 ed un 1.6) hanno subito pochissime modifiche. Addirittura, nel caso del 1.4, di modifiche non ne sono state apportate affatto. Ciò dà un'idea del livello progettuale di queste motorizzazioni, specialmente nelle loro ultime e più moderne evoluzioni.
Tra le varie famiglie di motori Opel, quella dei motori ‘’OHC Four’’ è stata quella più articolata di tutte, più che altro per le numerose varianti relative ad ogni livello di motorizzazione.
Di seguito viene riportata una descrizione delle varie versioni dei motori OHC Four: si tenga presente che la maggior parte di queste motorizzazioni è stata montata anche sulle "cugine" inglesi dei modelli Opel menzionati, vale a dire sulle Vauxhall. Inoltre, in virtù dell'appartenenza del marchio Opel al Gruppo GM, gli ultimi 1.6 sono serviti come base alla sudcoreana Daewoo per realizzare una sua piccola famiglia di motori.

Motori OHC Four a benzina
I motori OHC Four a benzina hanno rappresentato la quasi totalità della famiglia OHC Four della Opel. Essi ricoprivano un gamma che andava da 1.2 a 1.8 litri. Sulla base del 1.6, una delle motorizzazioni intermedie, è stata ricavata anche la più piccola delle motorizzazioni a gasolio appartenenti alla famiglia.

Versione da 1.2 litri
L'evoluzione del 1.2 OHC Four della Opel si è sviluppata in maniera insolita. Infatti, non si è avuto un solo 1.2, ma due, con caratteristiche dimensionali differenti, ma cilindrata identica. Quest'ultima era sempre di 1196 cc, un valore che ricorda quello del 1.2 OHV proposto in contemporanea, il quale, però, non ha parentele con il 1.2 OHC.
Per comodità e maggior chiarezza, possiamo parlare di 1.2 a corsa lunga e di 1.2 a corsa corta.
Il primo 1.2 a debuttare, nel 1982, è stato quello a corsa corta. Esso aveva misure di alesaggio e corsa pari a 77.8x62.9 mm. Il secondo in ordine cronologico è stato il 1.2 a corsa lunga, nato per offrire una miglior coppia motrice. Quest'ultimo è nato semplicemente riducendo l'alesaggio del 1.3 originario da 75 a 72 mm, mentre la corsa è rimasta invariata a 73.4 mm.
In totale, il 1.2 OHC Four è stato proposto in sette varianti, quattro a corsa corta e tre a corsa lunga. I primi sono stati alimentati a carburatore ed i secondi ad iniezione.

Versione da 1.3 litri
Il 1.3 OHC Four è stato in ordine cronologico il primo propulsore a debuttare tra quelli appartenenti alla nuova famiglia di motori.
Al contrario del 1.2 e del 1.6 OHC Four, il 1.3 ha avuto un'evoluzione più semplice, articolata in una sola motorizzazione, come del resto capita normalmente in qualunque evoluzione di una motorizzazione.
Era caratterizzato da misure di alesaggio e corsa pari a 75x73.4 mm, misure che permettevano una cilindrata di 1297 cc. È stato proposto in ben nove varianti, tutte monoalbero e a due valvole per cilindro, le cui applicazioni sono state abbastanza trasversali, nel senso che questo 1.3 è stato montato su modelli di fascia bassa, media o medio-alta.

Versione da 1.4 litri
Il 1.4 OHC Four è stato introdotto nel 1988 in concomitanza con il lancio dell'allora nuova Opel Vectra, che tra l'altro sarebbe stata il modello di fascia maggiore tra quelli che avrebbero utilizzato questo 1.4.
Questo motore è nato dalla rialesatura del 1.3 della stessa famiglia: l'alesaggio è infatti passato da 75 a 77.6 mm, mentre la corsa è rimasta invariata, ottenendo così una cilindrata totale di 1389 cc. Il successo di questo propulsore è stato enorme e le sue caratteristiche di basso inquinamento e e consumi contenuti, hanno fatto sì che nel 1996 l'ultima variante venisse inclusa senza modifiche nella nuova famiglia di motori che avrebbe sostituito gli OHC Four, ossia i motori Family 1, già appartenenti al programma Ecotec voluto dalla General Motors. Stessa sorte sarebbe toccata anche alle versioni 1.6 e 1.8 OHC Four.
Il 1.4 Opel OHC Four era anch'esso un monoalbero a due valvole per cilindro ed è stato proposto in sei varianti.
Principali varianti [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]
Un discorso a parte merita il motore X14XE: esso è uno di quesi motori OHC Four di cui si è accennato all'inizio e dei quali si è detto che inizialmente appartenevano ai motori OHC Four, ma in seguito sono stati inclusi nei motori Family 1 ed automaticamente nel gruppo di motori Ecotec.
Esso rappresenta quindi l'anello di congiunzione tra le due famiglie di motori.

Per quanto riguarda le altre varianti del 1.4 OHC Four, va ricordato che ne è esistita una, che in pratica altro non era che il motore 14NV leggermente depotenziato (da 75 a 72 CV) e montato sulla Opel Corsa A 1.4, prodotta dal 1989 al 1992.
Una seconda variante, denominata X14NZ, è stata utilizzata in alcuni mercati (tra cui l'Italia) al posto dell'unità X14SZ. Non molte, comunque, le differenze: il rapporto di compressione è stato abbassato fino a 9.4:1 e la coppia massima era di 103 N·m a 2800 giri/min (anziché 106 a 3000 giri/min). Analoghe all'unità X14SZ anche le applicazioni.
Al suo esordio, il 1.4 OHC Four a carburatore è stato proposto anche in un'altra variante denominata E14LV, utilizzata per equipaggiare le Opel Kadett E 1.4 previste per alcuni mercati. Tale variante montava un carburatore Pierburg 2E3 ed aveva un rapporto di compressione di 8.6:1. La potenza massima era di 60 CV a 5200 giri/min, mentre la coppia massima toccava 105 N·m a 2600 giri/min.

Versione da 1.6 litri
Come nel caso del 1.2 Opel OHC Four, anche il 1.6 ha avuto una doppia configurazione. E'esistito infatti sia a corsa lunga che a corsa corta. Quest'ultimo è stato il primo a debuttare, nel 1981, ma è stato anche quello dalla carriera più breve, essendo stato tolto di produzione nel 1989. Il 1.6 a corsa lunga, infatti, lanciato già nel 1986, non solo è arrivato fino alla seconda metà degli anni '90, ma come il 1.4 OHC Four è stato incluso con pochissime modifiche (nella sua evoluzione più moderna) all'interno della nuova famiglia di motori Family 1 (e con una nuova denominazione). Ciò si deve alla particolare efficienza di questo propulsore ed alle sue doti di basso consumo ed inquinamento contenuto. Basti pensare che già nel 1993, una variante di questo 1.6 avrebbe potuto rispettare addirittura la normativa Euro 3, ancora di là dall’essere introdotta!
Tornando indietro, il 1.6 a corsa corta era caratterizzato da misure di alesaggio e corsa pari ad 80x79.5 mm, mentre in quello a corsa lunga tali misure erano di 79x81.5 mm. In entrambi i casi la cilindrata era di 1598 cc.
Nella maggior parte dei casi, la distribuzione era monoalbero a due valvole per cilindro, ma tre varianti (la C16XE', la X16XE e la X16XEL) erano bialbero a quattro valvole per cilindro. In particolare, la X16XE ha avuto un destino analogo a quello del motore X14XE, e cioè che è nato come componente della famiglia OHC Four, ma in seguito è stata incluso nei motori Family I e nel programma Ecotec.
Numerose sono state le varianti in cui il 1.6 è stato proposto: se ne contano infatti ben 17, e quasi tutte rivestono una loro rilevanza dal punto di vista dei modelli da esse equipaggiate.
Principali varianti [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]
Analogamente a quanto visto precedentemente per il motore X14XE, anche il motore X16XEL ha seguito lo stesso cammino. Nato come OHC Four, è stato in seguito inserito nei motori Family I, in base al programma Ecotec, volto ad abbattere emissioni e consumi.
Tra le altre varianti del 1.6 OHC Four (spesso utilizzate solo in alcuni mercati) figurano innanzitutto i motori A16SH ed A16NV, rispettivamente derivati dai motori 16SH e 16NV visti nella precedente tabella. Essi erogavano rispettivamente 71 e 90 CV e sono stati montati sulla Ascona C e sulla Kadett E.
Il motore S16SH aveva caratteristiche simili a quelle del motore A16SH ed è stato montato anch'esso su Ascona C e Kadett E.
La quarta ed ultima variante minore del 1.6 OHC Four è siglata C16NZ2 ed era l'unica catalizzata di questo gruppetto. L'alimentazione era ad iniezione, la potenza massima era di 75 CV a 5200 giri/min ed è stata montata sulla Vectra A.

Come già accennato all'inizio, il 1.6 OHC Four non è rimasto entro i confini europei, ma è arrivato addirittura in Corea del Sud, e precisamente alla Daewoo, anch'essa appartenente alla General Motors. Ottenuta la licenza di utilizzare il 1.6 OHC Four per i suoi modelli, la Daewoo ha potuto originare da tale 1.6 una piccola famiglia di motori, denominata D-TEC. Analogamente, tale famiglia di motori si sarebbe in seguito evoluta in una più moderna famiglia nota come E-TEC II, che avrebbe fatto parte della gamma motoristica dei modelli Chevrolet derivati dalla Daewoo stessa.


Versione da 1.8 litri
Il 1.8 OHC Four è stato introdotto nel 1982: esso è nato sulla base del 1.6 OHC Four a corsa corta, nato l'anno prima, il quale è stato opportunamente rialesato. Il diametro dei cilindri è così passato da 80 ad 84.8, mentre la corsa è rimasta invariata a 79.5 mm. In questo modo si è ottenuta una cilindrata complessiva di 1796 cc. Questo preciso valore di cilindrata caratterizza anche il 1.8 Family I, introdotto a partire dal 1996, ma non si tratta dello stesso motore, quindi è bene non fare confuzione tra i due 1.8. Il 1.8 OHC Four era unicamente monoalbero a due valvole per cilindro ed è stato proposto anch'esso in diverse varianti.
Principali varianti [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]
I motori 1.8 OHC Four sono stati sostituiti dal 1.8 Family I, ma non su tutta la gamma Opel. Già dal 1993, sulla Opel Astra F c'è stato l'ingresso del 1.8 Family II, rimasto in tale gamma fino al 1998 e fino al 2000 sulle versioni 1.8 della Vectra B.


Versioni a gasolio
Le due versioni OHC Four a gasolio erano da 1.6 e da 1.7 litri. La 1.7 è l'evoluzione della 1.6, la quale a sua volta è nata sulla base del 1.6 a benzina. Quindi con quest'ultima, anche se più indirettamente, anche la versione maggiore è legata da un vincolo di parentela. Mentre il 1.6 diesel a suo tempo rappresentava l'unica motorizzazione Opel a gasolio di fascia media, il 1.7 diesel OHC Four condivise tale fascia con il più piccolo 1.5 4EC. Non solo, ma di lì a pochi anni, esattamente nel 1991, un nuovo 1.7 a gasolio (il 4EE1 di origine Isuzu) arricchì ulteriormente la gamma motoristica Opel. In pratica, per la maggior parte degli anni '90, la Opel aveva la possibilità di offrire due diversi 1.7 a gasolio.

Versione diesel da 1.6 litri
Il diesel 1.6 OHC Four è stato montato anche sulle Kadett E

Il 1.6 OHC Four diesel è stato presentato a Ginevra nel 1982. Si trattava di un motore derivato direttamente dal 1.6 benzina a corsa corta, del quale riprendeva per intero le caratteristiche dimensionali (80x79.5 mm) e la struttura di monoblocco e testata. Identica anche la distribuzione monoalbero a due valvole per cilindro. Quelle di scarico erano bimetalliche. Inoltre, sempre per quanto riguarda la distribuzione, essa era dotata di punterie idrauliche. Si tratta del primo diesel europeo ad utilizzare tale tipo di punterie. Questo motore è stato proposto unicamente in forma aspirata ed in due varianti quasi identiche tra loro, denominate 16D e 16DA. Entrambe erano caratterizzate dal rapporto di compressione pari a 23:1, dall'alimentazione ad iniezione indirettaBosch con pompa rotativa e con precamera di turbolenza Ricardo Comet V.
La potenza massima raggiungeva 54 CV a 4600 giri/min e la coppia massima era di 93 N·m a 2400 giri/min.
Questo motore è stato montato su:

* Opel Kadett D 1.6 diesel (1982-84);
* Opel Kadett E 1.6 diesel (1984-89);
* Opel Ascona C 1.6 diesel (1982-88).

Versione diesel da 1.7 litri
Un esempio di applicazione del 1.7 Diesel OHC Four è stato il furgoncino Opel Combo B

Il 1.7 OHC Four è nato dalla rialesatura del 1.6 diesel appena illustrato. Di quest'ultima motorizzazione, il 1.7 voleva essere sia l'evoluzione che il sostituto. Tale versione ha esordito nel 1988: la misura dell'alesaggio è stata portata da 80 ad 82.5 mm, per una cilindrata totale di 1700 cc esatti. L'aumento della cilindrata è stato realizzato per poter migliorare le doti di erogazione della coppia motrice rispetto al precedente 1.6. In effetti, c'è stato un lieve miglioramento, ma il peso del motore deponeva a sfavore delle prestazioni. Per questo motivo, nel 1991, questo 1.7 venne affiancato dal 1.7 Isuzu accennato in precedenza, il quale vantava un peso più ridotto e quindi una migliore resa.
Il 1.7 OHC Four è stato proposto in tre varianti, due aspirate ed una sovralimentata con turbocompressore a bassa pressione. Quest'ultima, siglata X17DTL, è stata l'ultima evoluzione del 1.7 OHC Four e rispettava già la normativa Euro 2.
Di seguito vengono mostrate le caratteristiche e le applicazioni delle tre varianti del OHC Four, tutte catalizzate tranne nel caso del motore 17D applicato sulla Kadett E.

[I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]
Ultima modifica di GreyOwl il 26/11/2009, 22:32, modificato 4 volte in totale.
[I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] e [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] sono i miei soci - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]
Immagine
I link di Astra Club Italia: [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]
ImmagineImmagine
Avatar utente
GreyOwl
SOCIO N° 183
Resp. Club Esteri
Referente Regionale:
Toscana

Collaboratore
 
Messaggi: 4848
Iscritto il: 11/05/2007, 15:09
Località: Prato
La tua Astra: Astra H
Caratteristiche: 5p GTS

Re: I Motori Opel

Messaggiodi GreyOwl » 26/11/2009, 20:11

GM Family II

Il nome GM Family II identifica una grande famiglia di motori a scoppio prodotti a partire dal 1986 dalla Casa automobilistica tedesca Opel, ed in seguito dall'intero gruppo General Motors.

Storia e caratteristiche
I motori Family II sono nati per affiancare ed in seguito rimpiazzare le versioni di punta dei motori CIH Four. Prevalentemente si tratta di motori a 4 cilindri in linea e da 2 litri di cilindrata, ma nel corso degli anni sono state sviluppate anche versioni da 1.8, 2.2 e 2.4 litri ed anche versioni con architettura di tipo V6. Mentre queste ultime sono identificabili con la famiglia di motori V6 a 54°, prodotte a loro volta in un paio di versioni, le motorizzazioni con architettura a 4 cilindri hanno conosciuto un'evoluzione più articolata, comprendente anche alcune varianti sovralimentate. I motori Family II a 4 cilindri esistono ancora oggigiorno, anche se sono molto più evoluti rispetto al passato. Nei primi anni 2000, il gruppo General Motors stesso, da oltre 70 anni proprietario della Opel, ha cominciato a produrre alcune versioni di tali motori anche per alcuni suoi modelli d'oltreoceano. Inoltre, questi motori sono stati montati anche su alcuni modelli della Holden, anch'essa sotto il gruppo GM, in alcuni modelli Chevrolet destinati al mercato brasiliano ed in alcuni modelli della giapponese Suzuki e della sudcoreana Daewoo. Infine, un motore Family II ha trovato applicazione anche sulle Ariel Atom destinate al mercato statunitense.
Molti dei più moderni motori appartenenti alla famiglia Family II sono stati inseriti anche tra i motori Ecotec.
Di seguito viene proposto un profilo evolutivo dei vari motori Family II, suddivisi per tipologia di architettura motoristica, versioni, varianti e diffrenze da mercato a mercato.

Motori Family II a 4 cilindri
I motori Family II a 4 cilindri costituiscono l'ossatura principale della famiglia Family II. Nati nel 1986, essi sono arrivati attraverso numerose evoluzioni al giorno d'oggi. Questi motori sono ad albero a camme in testa, singolo o doppio a seconda delle varianti, e con testata a 2 o a 4 valvole per cilindro. Come già ricordato, sono stati utilizzati in diverse varianti anche a seconda del mercato in cui vengono utilizzati. Per esempio, in Corea del Sud, patria della Daewoo, viene addirittura inserito nei motori Family II anche il 1.6 ex-OHC Four, che invece era già inserito in Europa fra i motori Family I, assieme ai motori 1.4 e 1.8 Ecotec.
A partire dal 2000 il gruppo General Motors ha cominciato a far diffondere i motori Family II (a quel punto solo a 4 cilindri) anche su altri marchi ad esso appartenenti (Holden, Saab, Chevrolet, ecc.).
Per l'occasione la struttura dei motori Family II è stata rivista ricavando delle sedi integrate nel basamento per alloggiare i contralberi di equilibratura. Stessa cosa anche per la sede del filtro olio. Ciò è stato fatto in modo da avere una struttura più compatta e resistente alle vibrazioni.
Di seguito viene fornita una panoramica dei vari motori Family II a 4 cilindri.

Versione da 2 litri
Il motore Ecotec da 2 litri costituisce la spina dorsale della famiglia Family II, in quanto vanta innumerevoli varianti, diverse tra loro non solo per caratteristiche e prestazioni, ma anche per essere state utilizzate non solo dalla Opel, ma da più marchi della General Motors e con caratteristiche diverse da un marchio all'altro e da un mercato al'altro.
Ciò che non cambia per tutte le varianti sono le caratteristiche dimensionali (alesaggio e corsa pari ad 86x86 mm) e quindi la cilindrata di 1998 cc, ma anche alcune caratteristiche strutturali, come l'impiego della lega di alluminio per basamento e testata per quasi tutte le varianti. Solo il primissimo 2 litri Ecotec, siglato X20XEV, aveva ancora il basamento in ghisa.
Lanciato nel 1986, inizialmente questo motore è stato prodotto unicamente dalla Opel, che lo ha utilizzato anche sui corrispondenti modelli Vauxhall, e non aveva ancora le peculiarità dei più moderni 2 litri Ecotec che sarebbero arrivati solo otto anni dopo. Tuttavia aveva già diverse caratteristiche strutturali che sarebbero rimaste intatte anche con la nascita degli Ecotec stessi.
Questo motore fa parte della vasta famiglia di motori Family II, anch'essa inaugurata dalla Opel proprio con il 2 litri ed in seguito ampliatasi con l'arrivo di altre motorizzazioni.
Si tratta anche del più rilevante motore della famiglia, poiché è riuscito ad arrivare al giorni nostri con l'architettura di base praticamente intatta, sebbene numerose siano state le evoluzioni e gli aggiornamenti.
Nel 1994 è arrivato quello che viene universalmente considerato il primo vero 2 litri Ecotec. Contemporaneamente, dal gruppo GM viene varato il programma Ecotec, che si concretizzerà nel 1996 con la registrazione di Ecotec come un vero e proprio marchio di motori.
Nel 2000 il gruppo GM comincia ad utilizzare i 2 litri Ecotec anche su altri marchi ad esso appartenenti. Da quel punto in poi, anche altri motori Family II verranno utilizzati su altri marchi GM. Il 2 litri rimarrà comunque la spina dorsale dell'intera produzione motoristica Opel, nonché, come si è già detto, uno dei principali motori dell'intero gruppo industriale automobilistico.
Le caratteristiche comuni a tutti i motori Ecotec da 2 litri sono:

* architettura a 4 cilindri in linea;
* impostazione dimensionale di tipo quadro;
* alesaggio e corsa pari ad 86x86 mm;
* cilindrata pari a 1998 cc;
* testata in lega di alluminio di tipo crossflow.

La distribuzione poteva essere bialbero o monoalbero a seconda delle varianti e rispettivamente con testata a due o a quattro valvole per cilindro. Le varianti monoalbero appartengono esclusivamente al primo periodo di questi 2 litri e nessuna di esse poteva essere considerata Ecotec.
Le varianti bialbero, invece, montavano un volano ad 8 bulloni ed il basamento era in lega di alluminio per tutte le varianti Ecotec tranne la prima in ordine cronologico (siglata X20XEV) e le precedenti non Ecotec, che avevano il basamento in ghisa.

Monoalbero pre-Ecotec
Le prime Opel Frontera di base montavano un 2 litri monoalbero

I monoalbero Family II da 2 litri appartengono a quel gruppo di motori 2 litri ancora non Ecotec, ma che in seguito si sarebbero sviluppati in quel senso. Essi erano caratterizzati, oltre che dalla configurazione della distribuzione, anche dal basamento in ghisa e dal volano a 6 bulloni.
Il 2 litri monoalbero è stato proposto in diverse varianti che montavano tutte l'alimentazione ad iniezione Bosch Motronic. In Europa le principali varianti di tale motore sono state quattro:

* l'unità di base era la 20NE, da 116 CV;
* il 20SEH era il più prestante del quartetto, poiché montava un asse a camme dalla fasatura decisamente più spinta;
* il 20SE si poneva a metà strada tra i primi due, grazie all'ausilio di un asse a camme a fasatura intermedia;
* il motore C20NE era l'unico dei quattro a montare un catalizzatore.

Nella seguente tabella vengono mostrate le quattro principali varianti dei monoalbero Family II da 2 litri. Si tenga presente che molte delle applicazioni indicate valgono anche per i rispettivi modelli Vauxhall. [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]
Da queste quattro unità motrici ne sono state derivate in seguito altrettante, delle quali solo una ha rivestito una certa rilevanza. Questa unità motrice era la X20SE, che ha sostituito il motore C20NE e che era simile nelle prestazioni, sia in potenza massima che in coppia. Una delle poche differenze di rilievo era il rapporto di compressione, passato da 9.2 a 10:1. Questa unità motrice è stata montata su:

* Opel Omega B 2.0i, non per il mercato italiano (1994-99);
* Opel Frontera A 2.0i (1995-98).

Gli altri tre motori derivanti sono:

* 20SER: rapporto di compressione 10:1, potenza masx 125 CV/5600 rpm e coppia max 173 N·m/2600 rpm, montato solo sulla Vauxhall Astra Mk2 (corrispondente alla Kadett E);
* C20NEF e C20NEJ: rapporto di compressione 9.2:1, potenza max 100 CV/5200 rpm e coppia max 158 N·m/5200 rpm (170 N·m per il C20NEJ), montata su Ascona C, Vectra A ed Omega A, e solo per quegli esemplari previsti per alcune cariche ufficiali o per alcune Forze Armate di altri Paesi.

Bialbero pre-Ecotec
La Opel Calibra è un tipico esempio di applicazione di un bialbero pre-Ecotec da 2 litri

Contemporaneamente ai 2 litri monoalbero, sono stati introdotti anche i 2 litri bialbero. Anch'essi non avevano ancora le caratteristiche tipiche dei motori Ecotec, ma avrebbero costituito un ulteriore passo verso l'avvicinamento alle nuove tecnologie. Anch'essi montavano ancora il basamento in ghisa, com i monoalbero. Ed anch'essi facevano parte dei motori Family II.
I primi bialbero da 2 litri sono stati prodotti sostanzialmente in quattro principali varianti, delle quali una era anche sovralimentata mediante turbocompressore. Essi erano accomunati tra loro dalle seguenti caratteristiche:

* distribuzione a doppio asse a camme;
* testata a 4 valvole per cilindro;
* coppa olio in alluminio con alette di raffreddamento;
* debimetro;
* sensore di battito in testa;
* volano ad 8 bulloni.

I quattro motori principali sono stati perlopiù utilizzati su vetture sportive o sportiveggianti per via delle loro prestazioni di rilievo. Essi sono siglati come segue:

* 20XE: variante di base, già assai prestante (156 CV), dotata di valvole di scarico al sodio, primo 2 litri pre-Ecotec bialbero;
* 20XEJ: variante leggermente depotenziata dell'unità 20XE;
* C20XE: variante catalizzata dell'unità 20XE, inizialmente realizzata in collaborazione con la Cosworth ed in seguito realizzata dal Gruppo GM stesso;
* C20LET: variante sovralimentata dell'unità C20XE, dotata di turbocompressore KKK, di pistoni stampati e circuito di lubrificazione specifico.

Di seguito viene mostrata una tabella relativa alle caratteristiche prestazionali dei quattro bialbero 2 litri di base. Anche in questo caso, la maggior parte delle applicazioni citate comprendono anche i corrispondenti modelli Vauxhall. [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]

Bialbero Ecotec
Uno dei più recenti esempi di applicazione di un 2 litri Ecotec: l'Astra H OPC

I motori 2 litri bialbero Ecotec sono apparsi per la prima volta nel 1994: anch'essi facevano parte dei motori Family II.

Il 2 litri bialbero Ecotec mantiene inalterate le caratteristiche dimensionali rispetto ai precedenti 2 litri, ma propone alcune novità, come il basamento in lega di alluminio, presente però solo dal secondo 2 litri Ecotec in poi. Il primo 2 litri montava ancora il basamento in ghisa. Con l'arrivo del basamento in alluminio sono state montate canne cilindri in ghisa e pistoni anch'essi in alluminio. Il 2 litri Ecotec monta anche due contralberi di equilibratura per ridurre le vibrazioni.

Dopo che anche il resto del gruppo GM ha cominciato ad utilizzare il 2 litri Ecotec (a partire dal 2000), esso ha cominciato ad essere assemblato anche negli Stati Uniti (in Michigan) e in Svezia (a Trollhättan). In seguito, tali motori sarebbero stati assemblati anche a Kaiserslautern, in Germania, ed a New York. Per la Opel, sette sono le varianti del 2 litri Ecotec proposte:

* X20XEV: è stato il primo dei 2 litri Ecotec, quello che ancora montava il basamento in ghisa e ha sostituito il motore C20XE. Esso montava un nuova testata sviluppata dalla Lotus e che aveva un angolo tra le valvole di ampiezza minore. Altre caratteristiche erano il sistema EGR di ricircolo dei gas di scarico ed il sistema per portare rapidamente il catalizzatore a temperatura ottimale.
* X20XER: sostituisce il motore X20XEV dal 1999;
* Z20LET: basato sull'unità X20XER, ne differisce per la sovralimentazione mediante turbocompressore;
* Z20LEL: 2 litri con turbocompressore a bassa pressione, viene introdotto nel 2004 e sostituisce il motore X20ZER;
* Z20LER: è un aggiornamento dell'unità Z20LET;
* Z20LEH (o LNF presso la General Motors): evoluzione ad alte prestazioni del 2 litri Ecotec Family II;
* Z20NHH (o LNF presso la General Motors): variante di punta del 2 litri Ecotec, dotata di turbocompressore twin scroll, iniezione diretta, valvole al sodio e fasatura variabile su aspirazione e scarico.

Di seguito viene mostrata una tabella contenente altre caratteristiche dei motori 2 litri Ecotec, con relative applicazioni. [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]
Tra le ultime novità derivate dal 2 litri ECOTEC sovralimentato, vi è una variante caratterizzata da un rapporto di compressione pari a 9.3:1 ed in grado di erogare 220 CV a 5300 giri/min , con un picco di coppia di 350 N·m fra 2000 e 4000 giri/min. Tale nuovo motore è stato introdotto alla fine del 2008 e montato sulle Opel Insignia 2.0 16v Turbo.

Altre applicazioni

Ma come già detto, il 2 litri Ecotec è stato prodotto anche in altre varianti per altri marchi del gruppo GM (e quindi con altre sigle di altro formato):

* Saab: il 2 litri Ecotec è stato proposto da Saabe per i suoi modelli più noti (la 9-3 e la 9-5). Tutti i 2 litri Ecotec rivisti dalla Casa svedese sono sovralimentati ed hanno potenza che vanno da 150 (turbo a bassa pressione) a 230 CV (turbo ad alta pressione), quest'ultimo non previsto per il mercato italiano.

* Vauxhall: il 2 litri Ecotec sovralimentato Z20LET è stato proposto anche in una sottovariante portata da 200 a 220 CV di potenza massima. Questo motore è stato montato sulla Vauxhall VXR 220, ossia la versione inglese della Opel Speedster.

* Saturn e Chevrolet: per questi due marchi, oltre al già visto 2 litri turbo da 264 CV che equipaggia anche le Opel GT, c'è anche un 2 litri con compressore volumetrico ed intercooler. Questo motore, siglato LSJ, eroga fino a 205 CV a 5600 giri/min e 270 N·m a 4400 giri/min. Questo motore è stato montato sulle Saturn Ion Red Line (2004-07) e sulle Chevrolet Cobalt SS Supercharged Coupe, due modelli del mercato statunitense.

* Chevrolet: altre applicazioni su modelli Chevrolet si hanno per vari mercati, tra cui quello canadese ed alcuni paesi dell'Est europeo. Il motore utilizzato è siglato L34 ed è un 2 litri Ecotec rivisto dalla Holden nei suoi stabilimenti di Melbourne. Tale motore è aspirato con potenza massima di 119 CV a 5400 giri/min. Tale motore è stato montato su:
o Chevrolet Optra (Canada);
o Chevrolet Evanda 2.0i (Europa dell'Est).

* Daewoo: prima che la Chevrolet assorbisse il marchio Daewoo, quest'ultimo utilizzava il 2 litri Ecotec per diversi suoi modelli e con diversi valori di potenza e coppia. Vale la pena ricordare la Espero (monoalbero da 105 CV), la Nubira e la Leganza (bialbero da 133 CV), la Lacetti e la Tacuma (bialbero da 120 CV).

* Suzuki: la Chevrolet Lacetti è stata commercializzata negli Stati Uniti con il marchio Suzuki, anch'esso di proprietà del Gruppo GM, e con i nomi Forenza e Reno. Alcune versioni di questi modelli montavano ancora il 2 litri L34 visto poco sopra.

* Pontiac Solstice GXP dal 2007
Saturn Sky Red Line dal 2007
Chevrolet HHR SS dal 2008
Chevrolet Cobalt SS dal 2008

Versione da 1.8 litri
Nell'agosto del 1993 è stato introdotto un nuovo motore, sempre un Family II, ma di cilindrata inferiore. Questo motore è nato sulla base del 2 litri, del quale è stato ridotto l'alesaggio da 86 ad 81.6 mm, mentre la corsa è rimasta invariata. Ciò ha portato ad ottenere una cilindrata complessiva di 1799 cc. La distribuzione era bialbero a 4 valvole per cilindro. Questo nuovo 1.8 è stato utilizzato per un periodo relativamente breve, circa sette anni. Durante questo periodo il 1.8 Family II è stato proposto in tre varianti:

* C18XE: primo 1.8 Family II in ordine cronologico, ha affiancato il 1.8 C18NZ, in quel periodo in forza alla Vectra A e alla Astra F. Questo motore è stato solo utilizzato su quest'ultima e soddisfaceva le normative Euro 1.
* C18XEL: questa variante ha sostituito sia l'unità C18XE, sia la C18NZ, proponendo una sola motorizzazione di livello intermedio. Anche questo motore soddisfaceva la normativa Euro 1.
* X18XE: terzo ed ultimo motore 1.8 Family II, riusciva anche a soddisfare la normativa Euro 2.

I tre 1.8 Family II sono stati utilizzati quasi esclusivamente sulle Astra F. Solo l'unità X18XE ha trovato impiego anche sulla Vectra B.
Nella tabella che segue vengono mostrate le principali caratteristiche prestazionali e le applicazioni dei 1.8 Family II. [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]

Versione da 2.2 litri
Le Opel Speedster montavano anche un motore Family II da 2.2 litri

Il motore 2.2 Family II nasce dall'allungamento della corsa del 2 litri, corsa che è stata portata da 86 a 94.6 mm, per una cilindrata complessiva di 2198 cc. Il 2.2 litri Family II è nato nel 1995, pertanto tutte le varianti sono catalizzate, ma non solo: il 2.2 litri Family II è stato inserito nel programma Ecotec, andando così a far parte di quel gruppo di motori, via via sempre più folto con il passare degli anni. Fa parte delle caratteristiche dei 2.2 litri Family II anche la distribuzione bialbero a 4 valvole per cilindro, nonché l'alimentazione ad iniezione elettronica (diretta nelle ultime varianti). Tipica è anche la presenza di contralberi di equilibratura, il cui utilizzo è volto all'eliminazione delle vibrazioni del motore. Nelle ultime varianti è anche presente il sistema di ricircolo dei gas di scarico.
Il motore 2.2 Family II è stato proposto in Europa in sette varianti, le cui caratteristiche sono sintetizzate nella seguente tabella [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]
Vale la pena ricordare che l'unità Z22SE è stata utilizzata largamente anche da gran parte del gruppo GM, che l'ha ribattezzata L61, oppure L42 nella variante alimentata a benzina o gas.
Il motore viene assemblato negli stabilimenti di Tonawanda (New York, USA) e di Spring Hill (Tennessee, USA).
Oltreoceano, questo 2.2 Ecotec è stato rivisto in modo da creare più sottovarianti, con prestazioni variabili tra 140 e 149 CV, grazie soprattutto all'ausilio di assi a camme più o meno spinti. Le applicazioni del motore L61 comprendono:

* Chevrolet Cavalier Mk3 2.2i 16v (2002-05);
* Chevrolet Malibu Classic Mk5 2.2i 16v (dal 2004);
* Chevrolet Cobalt 2.2i 16v (2005-08);
* Chevrolet HHR 2.2i 16v (2005-07);
* Oldsmobile Alero 2.2i 16v (2002-04);
* Pontiac Grand Am Mk 5 2.2i 16v (2002-05);
* Pontiac Sunfire 2.2i 16v (2002-05);
* Pontiac G5 2.2i 16v (2005-08);
* Saturn L300.1 (2003-05);
* Saturn Ion 2.2i 16v (2003-07).

Inoltre, anche molto modelli Vauxhall e Holden hanno usufruito di questo motore, nonché la Subaru Traviq, cioè una Zafira marchiata con lo stemma della Casa giapponese.
Negli Stati Uniti vi sono state altre due varianti del 2.2 litri Family II, siglate LAP e LE8, entrambe con un rapporto di compressione pari a 10:1, con una potenza massima di 155 CV a 6100 giri/min ed un picco di coppia pari a 200 N·m a 4900 giri/min. Una sottovariante di questi motori erogava 160 CV e 214 N·m. Le applicazioni sono limitate a pochi modelli Pontiac e Chevrolet.

Versione da 2.4 litri
Non vi è stata una sola versione da 2.4 litri, ma due. Uno viene utilizzato per vetture commercializzate prevalentemente negli Stati Uniti ed in piccola parte anche a Shangai ed a Taiwan, mentre l'altro è utilizzato in Europa, ed anche in altre zone del mondo. Entrambi i 2.4 sono inclusi nella famiglia Ecotec e nascono sulla base dei motori Family II aggiornati nel 2000 con l'adozione di nuovi contralberi di equilibratura e filtro olio, tutti con sedi integrate nel monoblocco.
Di seguito viene fornita una descrizione di questi motori.

# Il 2.4 statunitense
Il 2.4 prodotto negli Stati Uniti è caratterizzato da misure di alesaggio e corsa pari ad 88x98 mm, per una cilindrata totale di 2384 cc. Questo 2.4 non è mai stato utilizzato dalla Opel o da altri marchi GM ad essa direttamente legati, come la Vauxhall o la Holden.
Questo 2.4 è stato a sua volta proposto in alcune varianti, delle quali segue una breve descrizione:

* LE5: introdotto nel 2006, è dotato di fasatura variabile su aspirazione e scarico per ottimizzare la coppia a bassi regimi. Il rapporto di compressione è di 10.4:1, mentre i valori di potenza massima sono compresi tra 169 e 175 CV. Quanto ai valori di coppia massima, invece, essi rimangono compresi tra 161 e 167 N·m. Le applicazioni di questo motore comprendono alcuni modelli Chevrolet, Pontiac e Saturn prodotti dal 2006.

* LAT: questo 2.4 è stato montato su alcune versioni delle Saturn Aura, Saturn Vue e Chevrolet Malibu, ossia tre modelli offerti anche in configurazione ibrida. I effetti, la particolarità di tale tipo di motore è quella di essere predisposto al funzionamento in accoppiamento con un motore elettrico.

Introdotto nel 2007, questo motore presenta caratteristiche analoghe a quelle del LE5 da cui è derivato.

* LE9: anche questo 2.4 è derivato dal motore LE5, dal quale si differenzia per la possibilità di girare anche con etanolo E85. Anche in questo caso le caratteristiche sono analoghe al motore di origine. I valori di potenza massima sono leggermente più alti, anche se di pochissimo (tra 172 e 176 CV). Questo motore viene utilizzato sulla Chevrolet HHR.

# Europa ed oltre: Z24XE
L'Opel Antara, venduta in altri Paesi con altri marchi, monta anche il 2.4 Ecotec Opel

Il 2.4 Ecotec europeo è caratterizzato da misure di alesaggio e corsa pari ad 87.5x100 mm, per una cilindrata complessiva di 2405 cc. Al contrario del 2.4 d'oltreoceano, questo motore viene proposto in una sola variante, siglata Z24XE. Il rapporto di compressione è di 9.6:1 el'alimentazione è ad iniezione elettronica, gestita da una centralina che funge anche da sensore di battito in testa.
La potenza massima di questo motore è di 140 CV a 5200 giri/min, con un picco di coppia pari a 220 N·m a 2400 giri/min.
Questo motore è montato sulla Opel Antara 2.4i 16v, in produzione dal novembre 2006. Questa vettura è venduta anche in Corea del Sud come Daewoo Windstorm, in Australia come Holden Captiva ed in Regno Unito come Vauxhall Antara.
Negli Stati Uniti, dove l'Antara viene prodotta come Saturn Vue e GMC Terrain, il 2.4 utilizzato è quello statunitense.

Motori Family II V6
I motori Family II con architettura V6 sono stati prodotti in due versioni, rispettivamente da 2.5 e da 3 litri. Sono stati prodotti dal 1994 al 2004 prima di essere sostituiti dai motori HFV6.

[I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]
Ultima modifica di GreyOwl il 26/11/2009, 21:38, modificato 2 volte in totale.
[I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] e [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] sono i miei soci - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]
Immagine
I link di Astra Club Italia: [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]
ImmagineImmagine
Avatar utente
GreyOwl
SOCIO N° 183
Resp. Club Esteri
Referente Regionale:
Toscana

Collaboratore
 
Messaggi: 4848
Iscritto il: 11/05/2007, 15:09
Località: Prato
La tua Astra: Astra H
Caratteristiche: 5p GTS

Re: I Motori Opel

Messaggiodi GreyOwl » 26/11/2009, 20:11

GM Family I

Il nome GM Family I (o Family 1) identifica una famiglia di motori piuttosto vasta ed articolata prodotta a partire dal 1996 dalla Casa automobilistica tedesca Opel ed in seguito utilizzata anche da vari altri marchi del gruppo General Motors.

Caratteristiche
Introdotta nel 1996, questa famiglia di motori è stata progettata e realizzata dalla GM-Opel Powerplants, ossia la sussidiaria della Opel incaricata della progettazione e dello sviluppo di motori. I motori Family I hanno come obiettivo quello di sostituire sia le versioni minori dei motori Family II, sia le versioni medie e di punta dei motori Opel OHC Four.

Inizialmente destinati ad equipaggiare modelli Opel di varie fasce commerciali, già un anno dopo la loro prima comparsa sono stati montati anche su altri marchi appartenenti al gruppo General Motors. Tali marchi hanno anche sviluppato alcune versioni utilizzate esclusivamente da loro stessi.
Nella prima metà degli anni 2000, in seguito all'elleanza tra Gruppo General Motors e Gruppo Fiat, alcuni di questi motori hanno trovato posto anche sotto il cofano di alcuni modelli della Casa italiana destinati al mercato brasiliano.

Le caratteristiche salienti di questi motori sono:

* architettura a 4 cilindri in linea;
* basamento in ghisa;
* testata in lega di alluminio;
* albero a gomiti a 5 supporti di banco.

La distribuzione è generalmente a doppio albero a camme in testa, ma vi sono alcuni esempi di motori Family I in cui viene utilizzata la configurazione monoalbero.
A partire dal 2002, i motori Family I hanno usufruito della nuova tecnologia Twinport, consistente essenzialmente nell'introduzione di collettori di aspirazione a geometria variabile. In ogni caso, in occasione di questo importante aggiornamento, sono state adottate anche altre soluzioni di rilievo, come il basamento in ghisa leggera e la cinghia di distribuzione più larga e resistente alle sollecitazioni.
Di seguito vengono mostrate le varie versioni dei motori Family I, suddivise però in base al marchio che le utilizza.
I motori Family I affondano le loro radici nella precedente famiglia motoristica Opel, ossia i motori OHC Four. A quest'ultima famiglia appartenevano infatti inizialmente i due motori X14XE ed X16XEL, rispettivamente un 1.4 ed un 1.6, introdotti nel 1994 e che in seguito, a partire dal 1996, sono stati integrati nella nuova famiglia di motori Family I, nonché nella vastissima famiglia Ecotec.
A questi due motori si è aggiunta una terza versione, un 1.8 che va a colmare il vuoto tra il 1.6 Family I ed il 2 litri Family II.
Queste tre versioni sono quelle che compongono i Family I utilizzati dalla Opel, ma anche dalla Vauxhall in Regno Unito.

Versione da 1.4 litri
Il 1.4 Family I riprende pari pari le stesse principali caratteristiche del 1.4 OHC Four, a tal punto che il primo 1.4 Family I a debuttare corrisponde né più né meno all'ultimo 1.4 OHC Four. Da lì si è poi evoluto in un'ulteriore variante.
Del 1.4 OHC Four riprende le caratteristiche dimensionali, vale a dire alesaggio e corsa pari a 77.6x73.4 mm per una cilindrata di 1389 cc.
Il 1.4 Family I è stato anche la versione meno longeva tra le tre costituenti la famiglia Family I: è stato infatti prodotto fino al 2004, mentre le altre due versioni hanno proseguito la carriera evolvendosi in altre interessanti configurazioni.
Le due varianti del 1.4 Family I si distinguono tra loro essenzialmente per il differente grado di compatibilità ambientale. La prima segue la normativa Euro 2, mentre la seconda è una motorizzazione Euro 4.

Di seguito vengono illustrate le caratteristiche di tali motorizzazioni:

X14XE
Questa sigla indica la motorizzazione già descritta in precedenza, vale a dire l'anello di congiunzione tra i 1.4 OHC Four ed i 1.4 Family I.
Il motore X14XE della Opel è stato introdotto come una delle varianti dei 1.4 OHC Four. Date le sue caratteristiche di basso consumo e basso inquinamento (già al suo esordio rispettava le normative Euro 2, ancora non introdotte), a partire dal 1996, è stato spostato senza alcuna variazione di rilievo alla famiglia di motori Family I.
Il motore X14XE era un 4 cilindri in linea caratterizzato dalla distribuzione bialbero a 4 valvole per cilindro. il basamento era in ghisa, mentre la testata era in lega di alluminio. Il suo rapporto di compressione era di 10.5:1, mentre l'alimentazione era affidata ad una centralina Multec S. Questo motore era anche dotato di un sistema per la prevenzione dei battiti in testa. La potenza massima era di 90 CV a 6000 giri/min, con un picco di coppia pari a 125 N·m a 4000 giri/min. Nel periodo di appartenenza alla famiglia OHC Four, le applicazioni di questo motore includevano la Opel Corsa B 1.4i 16v e la Opel Tigra 1.4i 16v, prodotte entrambe proprio tra il 1994 ed il 2000.

Z14XE
La seconda variante del 1.4 Family I è stata introdotta nel 2000 in alcuni Paesi europei, ma non ancora in Italia, dove sarebbe arrivata solo in seguito.
Questa unità motrice è quella che rispetta la direttiva Euro 4, e quindi è quella meno inquinante delle due. Pressoché identici i dati prestazionali: a fronte di un rapporto di compressione di 10.5:1, la potenza massima raggiunge 90 CV a 6000 giri/min, con una coppia massima di 125 Nm a 4000 giri/min.

Le applicazioni di questo motore includono:

* Opel Corsa C 1.4 16v (2000-03);
* Opel Astra G 1.4 16v (2000-04).

Versione da 1.6 litri
Analogamente alla versione 1.4, anche la versione 1.6 dei motori Family I ha origine dalla precedente famiglia OHC Four. Anche in questo caso uno degli ultimi 1.6 OHC Four ha finito per fare parte dei motori Family I. Tale motore, siglato X16XEL e prodotto già dal 1994, è entrato a far parte dei motori Family I due anni dopo.
Da quell'originario propulsore sarebbero poi derivate svariate evoluzioni, alcune delle quali molto potenti e destinate a modelli sportiveggianti.
Il 1.6 Family I riprende le caratteristiche dimensionali dei 1.6 OHC Four a corsa lunga, prodotti già a partire dal 1986, e cioè alesaggio e corsa rispettivamente pari a 79x81.5 mm, per una cilindrata di 1598 cc.
Si tratta della versione Family I realizzata nel maggior numero di varianti: ben undici, contando anche la variante originaria X16XEL. Alcune di queste varianti sono a distribuzione monoalbero, ma la maggior parte è bialbero. Tre di esse sono addirittura sovralimentate mediante turbocompressore.

Di seguito vengono mostrate le diverse varianti del 1.6 Family I e le relative applicazioni:

X16XEL
Questa sigla identifica la variante originaria del 1.6 Family I, appartenente a tale famiglia solo dal 1996.
La sigla Opel X16XEL identifica un motore a scoppio prodotto dal 1994 al 2000 dalla Casa automobilistica tedesca Opel.
Il motore X16XEL della Opel è nato come variante del 1.6 OHC Four, una famiglia di motori Opel esistente già dalla seconda metà degli anni '70. In seguito, e precisamente nel 1996, questo motore è stato fatto passare a far parte della nuova famiglia di motori Family I, dove è rimasto fino al suo pensionamento, avvenuto nel 2000.
Con i 1.6 a corsa lunga dell'originaria famiglia OHC Four condivide diverse caratteristiche, come:

* architettura a 4 cilindri in linea;
* impostazione dimensionale di tipo sottoquadro;
* basamento in ghisa;
* testata in lega di alluminio;
* alesaggio e corsa pari a 79x81.5 mm;
* cilindrata di 1598 cc;
* albero a gomiti su 5 supporti di banco.

Inoltre, propone alcune caratteristiche presenti solo su alcuni altri 1.6 OHC Four.

* distribuzione a doppio albero a camme in testa;
* testata a 4 valvole per cilindro;
* alimentazione ad iniezione elettronica multipoint;
* impianto di scarico con dispositivo catalizzatore.

Il motore X16XEL è nato effettuando alcuni affinamenti sull'unità motrice X16XE, già nota per le sue caratteristiche di basso consumo e basse emissioni, a tal punto da riuscire a rispettare già nel 1991 la direttiva Euro 3, nonostante non fosse ancora stata introdotta. Il motore X16XEL è quindi un'ulteriore perfezionamento del motore originario e, nell'ambito di un programma varato dalla General Motors durante gli anni '90 e volto ad abbattere consumi ed emissioni nocive, tale motore è stato spostato dalla famiglia OHC Four alla Family I, come già accennato in precedenza.
Questo motore era caratterizzato da un rapporto di compressione pari a 10.5:1 e l'iniezione era affidata ad una centralina Multec S. La potenza massima era di 101 CV a 6000 o 6200 giri/min, a seconda delle applicazioni, mentre la coppia massima era variabile tra 148 Nm a 3500 giri/min e 150 N·m a 3600 giri/min.
Il motore era dotato anche di sensore di battito in testa.
La sua produzione si è fermata nel 2000. Questo motore è stato sostituito dall'unità Z16XE, che soddisfa già la direttiva Euro 4.
Le applicazioni del motore X16XEL includono:

* Opel Astra F 1.6i 16v (1994-98);
* Opel Astra G 1.6i 16v (1998-2000);
* Opel Zafira A 1.6i 16v (1999-2000);
* Opel Vectra B 1.6i 16v 1995-2000).

Y16XE
Questo motore è l'unico Euro 3 tra i motori Family I utilizzati da Opel e Vauxhall. È stato tra l'altro utilizzato per un lasso di tempo relativamente breve, tra il 2000 ed il 2001, ed ha trovato applicazione solo sulle Opel Vectra B 1.6i 16v prodotte in tale periodo. Questo motore si differenzia dall'unità X16XEL principalmente per la presenza del sistema di ricircolo dei gas di scarico, un particolare che di fatto riduce le emissioni nocive e che include quindi tale motore appunto nella fascia dei motori Euro 3.
Le caratteristiche prestazionali sono analoghe a quelle del motore X16XEL.

Z16SE
Questo motore è uno dei pochissimi Family I monoalbero con distribuzione a due valvole per cilindro. Tra l'altro rimarrà uno dei pochi motori Euro 4 dotati di tale configurazione. Da ciò consegue, come avviene di solito, una riduzione nelle prestazioni. Già il rapporto di compressione è ridotto a 9.6:1. Inoltre la potenza massima oscilla tra gli 84 e gli 87 CV a 5400 giri/min, mentre la coppia massima è in ogni caso di 138 N·m a regimi compresi tra i 2600 ed i 3000 giri/min. Questo motore è stato montato su:

* Opel Astra G 1.6i 8v (2000-04);
* Opel Meriva A 1.6i 8v (2003-05);
* Opel Combo C (dal 2001).

Z16XE
Questo motore va a sostituire l'unità X16XEL e, nel caso della Opel Vectra B 1.6, anche il motore Y16XE. Si tratta di un motore Euro 4 simile nelle varie caratteristiche ai 1.6 16v che lo hanno preceduto: stesse specifiche di erogazione e stesso rapporto di compressione. È stato montato su:

* Opel Meriva 1.6i 16v (2003-06);
* Opel Astra G 1.6i 16v (2000-04);
* Opel Zafira A 1.6i 16v (2000-05);
* Opel Vectra B 1.6i 16v (2001-02);
* Opel Vectra C 1.6i 16v (2004-05).

Z16YNG
Questa sigla identifica il 1.6 Family I a doppia alimentazione benzina-metano. In questa variante, sempre bialbero, il rapporto di compressione viene portato a 12.5:1. La potenza massima è di 95 CV a 6200 giri/min, mentre la coppia massima è di 140 N·m a 4200 giri/min.

Le applicazioni di questo motore comprendono:

* Opel Astra G 1.6 16v CNG (2003-04);
* Opel Zafira A 1.6 16v CNG (2000-05);
* Opel Zafira B 1.6 16v CNG (dal 2006);
* Opel Combo C 1.6 16v CNG.

Z16XEP
All'inizio degli anni 2000 questo motore ha affiancato l'unità Z16XE. Rispetto a quest'ultima, la nuova unità motrice introduce per la prima volta il concetto di tecnologia Twinport, consistente nell'adozione del collettore di aspirazione a geometria variabile, per variare la portata d'aria nei cilindri in funzione del carico del motore. Con un rapporto di compressione sempre fermo a 10.5:1, la potenza massima ha un leggerissimo incremento e si porta a 105 CV a 6000 giri/min, con una coppia massima praticamente immutata. Questo motore è stato montato su:

* Opel Astra G 1.6 16v Twinport (2002-04);
* Opel Astra H 1.6 16v (2004-06);
* Opel Vectra C 1.6 16v (2005-08);
* Opel Meriva 1.6 16v (dal 2006);
* Opel Zafira B 1.6 16v (2005-07).

Z16XE1
Questa è una variazione sul tema Z16XEP. Gli aggiornamenti sono solo di dettaglio e le prestazioni motoristiche sono identiche a quelle del motore da cui deriva. È stato montato unicamente sulla Opel Astra H 1.6i 16v prodotta tra il 2006 ed il 2007.

Z16XER
Questa unità motrice nel 2007 ha sostituito l'unità Z16XE1, portando stavolta alcune novità degne di nota, come l'aumento del rapporto di compressione, portato ad 11:1, la potenza massima cresce fino a 115 CV a 6000 giri/min. La coppia massima, invece, raggiunge 155 N·m a 4000 giri/min. La centralina elettronica che gestisce l'alimentazione è una Siemens.
Questo motore viene montato su:

* Opel Astra H 1.6 16v (2007-09);
* Opel Insignia 1.6 16v (dal 2008).

Z16LET
Introdotto nel 2006, il motore Z16LET è una delle tre varianti sovralimentate del 1.6 Family I. La sovralimentazione avviene tramite un turbocompressore, per installare il quale è stato necessario ridurre il rapporto di compressione, passato così da 10.5 ad 8.8:1. La potenza massima è di 180 CV a 5500 giri/min, con un valore di coppia massima pari a 230 N·m costanti tra 2200 e 5500 giri/min. Il motore dispone di un sistema automatico di overboost, grazie al quale è possibile ottenere un aumento temporaneo del picco di coppia.
Questo motore è stato montato su:

* Opel Meriva 1.6 16v Turbo OPC (dal 2006);
* Opel Astra H 1.6 16v Turbo (dal 2007);
* Opel Insignia 1.6 16v Turbo (dal 2008).

Z16LEL
Questa variante sovralimentata è la meno potente fra i tre 1.6 Turbo Family I. In ogni caso si tratta comunque di una motorizzazione dalle prestazioni brillanti, che arriva ad erogare una potenza massima di 150 CV a 5000 giri/min, con una coppia massima di 210 N·m pressoché costanti tra 1850 e 5000 giri/min.
Questo motore è stato montato sulle Opel Corsa D 1.6 16v Turbo GSi, prodotte a partire dal 2007.

Z16LER
L'evoluzione più estrema dei 1.6 Family I è anch'essa sovralimentata mediante turbocompressore. Anch'essa caratterizzata da un rapporto di compressione di 8.8:1, raggiunge una potenza massima di ben 192 CV a 5850 giri/min, con un picco di coppia pari a 230 N·m tra 1980 e 5850 giri/min, coppia che può anche salire per pochi secondi a 266 N·m grazie all'ausilio di un dispositivo di overboost completamente automatico e gestito dalla centralina, la quale capta la velocità di affondo sul pedale dell'acceleratore. Questo motore ha trovato applicazione sulla Opel Corsa D 1.6 16v Turbo OPC, prodotta a partire dal 2007.

Versione da 1.8 litri
Il 1.8 Family I è stato introdotto nel 1998: inizialmente destinato all'allora neonata Astra G, finì con l'equipaggiare altri successivi modelli della gamma, evolvendosi poi in quattro varianti.
Il 1.8 Family I sostituisce il 1.8 Family II, utilizzato per alcuni anni sulle Astra F e sulle Vectra B.
Tale motore ha una cilindrata di 1796 cc, proprio come il 1.8 OHC Four, ma non si tratta dello stesso motore: il monoblocco è differente, poiché possiede misure di alesaggio e corsa pari ad 80.5x88.2 mm. Si tratta quindi di un motore derivato dalla rialesatura del 1.6 della stessa famiglia. Le quattro varianti del 1.8 Family I sono tutte bialbero e tutte in configurazione aspirata. Di seguito ne vengono mostrate le caratteristiche.

X18XE1
Il primo 1.8 Family I era caratterizzato da un rapporto di compressione pari a 10.5:1, era alimentato mediante una centralina elettronica Siemens e raggiungeva una potenza massima di 115 CV a 5400 giri/min, con coppia massima di 170 N·m a 3400 giri/min. Le applicazioni di questo motore Euro 2 comprendono:

* Opel Astra G 1.8 16v (1998-2000);
* Opel Zafira A 1.8 16v (1999-2000);
* Opel Vectra B 1.8 16v (1998-99).

Z18XE
Il motore Z18XE è stata introdotta nel 2000 per sostituire la meno brillante unità motrice X18XE1, rispetto alla quale si differenzia per la presenza del sistema di ricircolo dei gas di scarico, aspetto che ne consente il rispetto della normativa Euro 4. Oltre a ciò, vi sono stati alcuni ritocchi volti ad aumentarne le prestazioni: la potenza massima raggiunge così una valore massimo che oscilla tra 122 e 125 CV a 6000 giri/min. La coppia massima, invece, varia tra 165 N·m a 4600 giri/min e 170 N·m a 3800 giri/min. Tali piccole differenze prestazionali dipendono dal tipo di modello sul quale il 1.8 Z18XE veniva installato.
Si tratta del 1.8 Family I più largamente utilizzato: è stato infatti montato su:

* Opel Corsa C 1.8 16v GSi (2000-06);
* Opel Astra G 1.8 16v (2000-04);
* Opel Astra H 1.8 16v (2004-06);
* Opel Vectra B 1.8 16v (2000-02);
* Opel Vectra C 1.8 16v (2002-05);
* Opel Signum 1.8 16v (2002-05);
* Opel Meriva 1.8 16v (2003-06);
* Opel Zafira A 1.8 16v (2000-05);
* Opel Tigra Twintop 1.8 16v (dal 2004).

Z18XER
Il motore Z18XER rappresenta l'evoluzione più potente e raffinata del 1.8 Family I. A partire dall'unità Z18XE che sostituisce, vengono adottate alcune novità, come la distribuzione a fasatura variabile sia sul lato di aspirazione che su quello di scarico. Sempre fisso a 10.5:1 il rapporto di compressione e sempre una Siemens è la centralina aodttata. Curiosamente, questo 1.8 non integra la tecnologia Twinport e quindi è assente il collettore di aspirazione a geometria variabile, a favore di un collettore tradizionale.
La potenza massima raggiunge in ogni caso 140 CV a 6300 giri/min, con un picco di coppia paria 175 Nma 3800 giri/min.
Tale motore è stato montato su:

* Opel Astra H 1.8 16v (dal 2006);
* Opel Vectra C 1.8 16v (dal 2005);
* Opel Signum 1.8 16v (dal 2005);
* Opel Meriva 1.8 16v (dal 2006);
* Opel Zafira B 1.8 16v (dal 2005);
* Opel Insignia 1.8 16v (dal 2008).

Z18XEL
Il motore Z18XEL è un motore derivato dall'unità Z18XE di base e previsto solo per alcuni mercati esteri. È stato montato su:

* Opel Astra G 1.8 16v;
* Opel Vectra B 1.8 16v;
* Opel Vectra C 1.8 16v.

Si tratta di una variante depotenziata dell'unità Z18XE. La potenza massima raggiunge infatti 115 CV a 5600 giri/min (110 CV nella Vectra C). La coppia massima raggiunge 170 N·m a 3800 giri/min (167 N·m nella Vectra C).

Family I Daewoo/Chevrolet
Alcuni motori Family I sono stati impiegati anche alla Daewoo, successivamente assorbita dalla Chevrolet, per equipaggiare alcuni modelli di fascia media. Questi motori sono il 1.6 ed il 1.8: essi fanno parte di una famiglia di motori realizzati a suo tempo dalla Daewoo partendo dal 1.6 Family I. Tale famiglia prende il nome di E-TEC II e deriva a sua volta dai motori D-TEC, anch'essi derivati da motori Opel.

Family I in Brasile
Analogamente, il 1.4, il 1.6 ed il 1.8 Family I sono stati usati anche in modelli Opel e Chevrolet destinati al mercato brasiliano. Tra questi modelli vi sono le Chevrolet Corsa, Prisma, Celta e Montana. Anche diversi modelli Fiat destinati a tale mercato (Stilo, Palio, Siena, Strada, ecc.) hanno beneficiato di questi motori.
Questi tre motori menzionati hanno poi originato un'unità da solo 1 litro, siglata X10YEH ed anch'essa riservata unicamente al Brasile. Quest'ultimo motore ha la particolarità di funzionare anche ad etanolo: appartiene quindi alla categoria dei motori Flex.

[I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]
Ultima modifica di GreyOwl il 26/11/2009, 21:58, modificato 3 volte in totale.
[I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] e [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] sono i miei soci - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]
Immagine
I link di Astra Club Italia: [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]
ImmagineImmagine
Avatar utente
GreyOwl
SOCIO N° 183
Resp. Club Esteri
Referente Regionale:
Toscana

Collaboratore
 
Messaggi: 4848
Iscritto il: 11/05/2007, 15:09
Località: Prato
La tua Astra: Astra H
Caratteristiche: 5p GTS

Re: I Motori Opel

Messaggiodi GreyOwl » 26/11/2009, 20:12

GM Family 0

Il nome GM Family 0 identifica una famiglia di motori a scoppio prodotti a partire dal 1997 dalla Casa automobilistica tedesca Opel.

Caratteristiche e versioni
La famiglia di motori Family 0 è stata inaugurata nel 1997 con la nascita della nuova unità da un litro cui fece seguito, l'anno seguente, una versione da 1.2 litri. Entrambe le unità motrici furono destinate ad equipaggiare i modelli di fascia bassa e medio-bassa delle gamme Opel e Vauxhall.
In seguito, tali motori origineranno una terza versione da 1.4 litri, la quale completerà la famiglia di motori Family 0.
I motori Family 0 sono entrati immediatamente a far parte della grande famiglia di motori Ecotec, noti subito per le loro caratteristiche di bassi consumi e basse emissioni inquinanti. In particolare, i motori Family 0 costituiscono la famiglia di base dei motori Ecotec e più in generale dell'intera gamma motoristica Opel.
Tutti e tre questi motori hanno le seguenti caratteristiche in comune:

§ basamento in ghisa;
§ testata in lega di alluminio;
§ distribuzione a doppio albero a camme in testa mossi da catena*;
§ testata di tipo crossflow a 4 valvole per cilindro;
§ sensore di battito in testa;
§ albero a gomiti su 5 supporti di banco.

Nel 2003, i motori Family 0 subiscono una profonda rivisitazione destinata ad introdurre in essi la tecnologia Twinport, consistente nell'adozione dei collettori di aspirazione a geometria variabile, tecnologia atta ad ottimizzare soprattutto l'erogazione della coppia motrice ed i consumi. Anche in termini di potenza massima vi sono stati comunque dei miglioramenti.

*dall'aprile 2003 alcuni di questi motori ricevono nuovi componenti, in particolare si è cambiato il fornitore della scatola della distribuzione che da Pieburg è diventato SHW e dunque la distribuzione diventa a cinghia, su Astra H (e auto di produzione successiva) comunque la distribuzione viene migliorata ulteriormente adottando una catena rinforzata e un tenditore con molla maggiorata.
In genere si tratta di unità molto compatte e leggere. La maggior leggerezza rispetto alle precedenti unità di cilindrate analoghe è stata voluta per ridurre la massa dei motori stessi e quindi ridurne lo sforzo e perciò i consumi. Tra le altre caratteristiche di leggerezza tipiche di questi motori vi è anche l'adozione di assi a camme cavi. Infine il monoblocco è sì in ghisa, ma in un particolare tipo di ghisa, più leggera di quella tradizionale.

Versione da 1 litro
La versione da 1 litro è stata la prima dei Family 0 ad esordire. Si tratta di un motore completamente nuovo: innanzitutto è l'unico della famiglia a soli tre cilindri in linea: gli altri due sono invece nella più consueta configurazione a quattro cilindri. Si tratta inoltre del primo tre cilindri Opel della storia.
Questo motore era caratterizzato inizialmente da misure di alesaggio e corsa pari a 72.5x78.6 mm, per una cilindrata totale di 973 cc. Ma nel 2003, in occasione della rivisitazione generale che avrebbe portato la tecnologia Twinport anche su questi motori, il diametro dei cilindri ha conosciuto un lieve aumento, passando da 72.5 a 73.4 mm. A sua volta la cilindrata è così passata a 998 cc.
L'architettura di tipo sottoquadro ha permesso di privilegiare soprattutto l'erogazione della coppia motrice.
A partire dal 2008, questa unità da 1 litro è stata affiancata da un'altra unità di cubatura analoga, ma realizzata dalla giapponese Suzuki, anch'essa nell'orbita General Motors, anch'essa a tre cilindri, ma da 996 cc anziché 998. Quest'ultima unità motrice, appartenente ai motori Suzuki della Serie K, non va confusa con l'unità da 1 litro della famiglia Family 0.
Il motore Family 0 da 1 litro è stato proposto in tre varianti, caratterizzate come segue:

X10XE
Questa sigla indica la prima variante da 1 litro in ordine cronologico. Tale unità motrice era in grado di soddisfare la normativa Euro 3 ed era caratterizzata da un rapporto di compressione pari a 10.1:1. L'alimentazione ad iniezione elettronica era gestita da una centralina Bosch Motronic M1.5.5. La potenza massima raggiungeva 54 CV a 5600 giri/min, mentre la coppia massima era di 82 Nm a 2800 giri/min.
Questo motore è stato montato solo sulle Opel Corsa B 1.0 12v (1997-2000).

Z10XE
Questo motore, evoluzione del precedente, se ne differenzia principalmente per la sua capacità di soddisfare la normativa Euro 4. E' provvisto del sistema di ricircolo dei gas di scarico. Inoltre è anche leggermente più potente del 1.0 precedente, con i suoi 58 CV a 5600 giri/min, e leggermente più ricco di coppia con 85 N·m a 3800 giri/min. Questo motore ha equipaggiato i seguenti modelli:

* Opel Corsa C 1.0 12v Eco (2000-03);
* Opel Agila A 1.0 12v (2000-03).

Z10XEP
Questo motore è il 1.0 Family 0 dotato di tecnologia Twinport con collettore di aspirazione a geometria variabile. Anche in questo caso è presente il ricircolo dei gas di scarico, mentre il rapporto di compressione è stato innalzato a 10.5:1, con conseguente aumento della potenza massima a 60 CV a 5600 giri/min. La coppia massima, invece, è riamsta invariata rispetto all'unità Z10XE. Questo motore è stato montato su:

* Opel Corsa C 1.0 12v Eco (2003-06);
* Opel Corsa D 1.0 12v (dal 2006);
* Opel Agila A 1.0 12v (2003-07).

Versioni da 1.2 litri
La versione da 1.2 litri è stata introdotta nel marzo 1998. Rispetto alla versione da 1 litro cambia l'architettura generale, stavolta a quattro cilindri in linea anziché tre, ma le caratteristiche dimensionali sono derivate direttamente da quelle dell'unità motrice più piccola. La corsa è stata accorciata di 6 mm, passando da 78.6 a 72.6, mentre l'alesaggio è rimasto fermo a quota 72.5 mm. Si tratta quindi di un motore quasi perfettamente quadro, la cui cilindrata, nonostante la corsa accorciata, cresce a 1199 cc grazie alla presenza del quarto cilindro.
Nel 2004 il 1.2 Family 0 ha subito una profonda rivisitazione, come è successo anche al Family 0 da 1 litro. Anche in questo caso, come nel 1.0, l'alesaggio è stato portato da 72.5 a 73.4 mm, così da far aumentare la cilindrata a 1229 cc. Ma l'aggiornamento più rilevante è stato quello dell'adozione dei collettori di aspirazione a geometria variabile.
Un'altra analogia con il 1.0 Family 0 sta nel fatto che durante il 2008 è stato anch'esso affiancato da un motore Suzuki di cubatura analoga ed anche quest'ultimo faceva parte dei motori Suzuki della Serie K.
Nel complesso, il 1.2 Family 0 è stato anch'esso proposto in tre varianti, le cui caratteristiche sono illustrate di seguito:

X12XE
Questo è il primo 1.2 Family 0 in ordine cronologico. Questa unità vanta un'efficienza termodinamica notevole rispetto al precedente 1.2 della famiglia OHC Four. Grazie a tale caratteristica, si è potuto ottenere una riduzione dei consumi stimata tra il 2 ed il 5%, ma nello stesso tempo si è ottenuto anche un notevole incremento prestazionale. Grazie ad un rapporto di compressione pari a 10.1:1 e ad una centralina elettronica Bosch relativamente sofisticata per il tipo di vettura e per l'epoca, la potenza massima passava dai 45 CV del precedente 1.2 monoalbero a ben 65 CV a 5600 giri/min. Quanto alla coppia motrice, il suo valore massimo toccava 110 N·m a 4000 giri/min.
Questo motore seguiva la normativa Euro 2 ed è stato montato su:

* Opel Corsa B 1.2 16v (1998-2000);
* Opel Astra G 1.2 16v, solo berlina 3 e 5 porte e SW (1998-2000).

Z12XE
La naturale evoluzione dell'unità X12XE è siglata Z12XE, che si differenzia per tutta una serie di accorgimenti volti ad aumentarne le prestazioni, ma nel contempo a rispettare la più severa normativa antinquinamento Euro 4.
Questo motore monta il sistema di ricircolo dei gas di scarico ed è stato perfezionato dal punto di vista prestazionale. Il rapporto di compressione è rimasto invariato rispetto al motore X12XE, e così pure il picco di coppia, ma la potenza è stata portata a 75 CV a 5600 giri/min. Questo motore è stato montato su:

* Opel Agila A 1.2 16v (2000-04);
* Opel Corsa C 1.2 16v (2000-04);
* Opel Astra G 1.2 16v, solo berlina 3 e 5 porte e SW (2000-03).

Z12XEP
La più moderna evoluzione del 1.2 Family 0 è siglata Z12XEP. Caratteristiche salienti di questo motore sono la già citata tecnologia Twinport ed il leggero aumento di cilindrata. Questo motore, introdotto nel 2004, è inoltre caratterizzato da un rapporto di compressione più alto di quello dei precedenti 1.2 Family 0 e pari a 10.5:1. La potenza massima sale così ad 80 CV a 5600 giri/min. Sempre invariata la coppia massima (110 N·m a 4000 giri/min).
Questo motore è stato montato su:

* Opel Agila A 1.2 16v (2004-07);
* Opel Corsa C 1.2 16v (2004-06);
* Opel Corsa D 1.2 16v (dal 2006).

Versione da 1.4 litri
Come già sottolineato più volte, il 2003 è stato un anno chiave nella storia dei motori Family 0: la gamma ha subito una decisa rivoluzione soprattutto per l'introduzione della tecnologia Twinport, ma non solo: nello stesso anno una nuova versione è entrata a far parte della famiglia. Si tratta del 1,4 Family 0, le cui misure di alesaggio e corsa (73.4x80.6 mm) consentono il raggiungimento di una cilindrata complessiva di 1364 cc.
Essendo nato nel 2003, questo 1.4 integra subito la tecnologia Twinport e soddisfa la normativa Euro 4, ma in seguito, con l'avvento della normativa Euro 5, tale motore verrà adattato anche a rispettare tale nuova specifica.
Il 1.4 Family 0 è stato prodotto in due varianti. Una è quella di gran lunga più diffusa, mentre l'altra è riservata sola mente al mercato austriaco.
Ma nel 2009 questo motore viene presentato in una nuova veste, che viene tra l'altro inclusa tra i motori Ecoflex, e diviene di fatto il primo motore a benzina a far parte di quest'ultima famiglia. Questo nuovo 1.4 Family 0 differisce dal primo per la corsa aumentata di 2 mm (82.6 mm), caratteristica che ne porta la cilindrata complessiva a 1398 cc. Tale aumento di cilindrata ha fatto parte di un più vasto programma di aggiornamento a questo motore, programma volto a limitarne ulteriormente le emissioni inquinanti ed i consumi.
Inoltre, da quest'ultima versione è stata derivata una variante turbocompressa (l'unico motore Family 0 sovralimentato), sempre da 1364 cc come all'inizio, ma la cui cilindrata è ottenuta diversamente, diminuendo l'alesaggio (passato da 73.4 a 72.5 mm) della versione da 1398 cc.

Z14XEP
(1364 cc): 73.4 mm alesaggio, 80.6 mm corsa, 10.5:1 rapporto di compressione, 90 hp (66 kW) @ 5600 rpm, 125 N·m @ 4000 rpm.
La sigla Z14XEP identifica la variante più nota e diffusa, utilizzata nei molti mercati, europei e non, in cui erano previsti modelli Opel di fascia bassa e medio-bassa. In questo motore il rapporto di compressione è di 10.5:1, mentre l'elettronica di gestione si avvale di una centralina Bosch Motronic leggermente aggiornata nel 2006. La potenza massima è di 90 CV a 5600 giri/min, con un picco di coppia pari a 125 N·m a 4000 giri/min.
Le applicazioni di questo motore comprendono:

* Opel Corsa D 1.4 16v (dal 2006);
* Opel Combo C 1.4i 16v (dal 2003);
* Opel Astra H 1.4 16v (dal 2004);
* Opel Meriva A 1.4 16v (dal 2004);
* Opel Tigra Twintop 1.4 16v.

Z14XEL
La sigla Z14XEL identifica una variante depotenziata dell'unità Z14XEP. Tale unità, riservata unicamente al mercato austriaco, dove peraltro è anche disponibile anche il 1.4 più potente, eroga una potenza massima di 75 CV a 5200 giri/min, con coppia massima di 120 N·m a 3800 giri/min. È interessante notare come il valore di coppia massima ed il relativo regime di giri si avvicini molto a quello dell'unità Z14XEP. Caratteristica di questo motore è quindi la fluidità e l'elasticità di marcia, oltre che l'economia nelle percorrenze.
Le sue applicazioni si limitano alla sola Opel Astra H 1.4.

Altri 1.4 Family 0
La variante sovralimentata entra regolarmente in produzione solo molto più avanti, dal gennaio del 2010 e con i suoi 140 CV di potenza massima, va a sostituire la ugualmente prestante unità Family I da 1.8 litri, nell'ottica di un processo di downsizing motoristico che ha caratterizzato gran parte della produzione automobilistica mondiale a partire dalla fine degli anni 2000. Il 1.4 turbo di questa famiglia di motori monta anche la distribuzione a fasatura variabile ed è disponibile a richiesta con alimentazione ad iniezione diretta. In quest'ultimo caso, questo motore è in grado di funzionare in modalità HCCI (Homogeneous charge compression ignition), cioè ad accensione spontanea, come se fosse un diesel.
La denominazione che assume questo motore è A14NET. Nell'ottica di un processo di downsizing motoristico, tale motorizzazione andrà a sostituire il 1.8 Family I.
(1398 cc): 72.5 mm alesaggio, 82.6 mm corsa, 9.5:1 rapporto di compressione, 140 hp (103 kW) @ 4900 rpm, 200 N·m @ 1850-4900 rpm. [la corsa rimane invariata, l'alesaggio è diminuito rispetto all'EcoFLEX aspirato].

Una variante depotenziata del 1.4 aspirato Family 0, che arriva a 75 CV, è stata montata sulla concept ibrida Ampera, in accoppiamento ad un motore elettrico. Tale vettura dovrebbe entrare in produzione tra il 2010 ed il 2011.

EcoFLEX
Il motore Ecoflex è una versione del TWINPORT ingegnerizzata per fornire una migliore economia di carburante e minori emissioni.
A14XER (1398 cc): 73.4 mm alesaggio, 82.6 mm corsa, 10.5:1 rapporto di compressione, 130 N·m @ 4000 rpm, 87 hp (65 kW) @ 5600 rpm or 100 hp (75 kW)) @ 6000 rpm [alesaggio invariato, corsa allungata];
a questa categoria appartiene anche il 1.4 turbo depotenziato che ha fatto la sua comparsa con la Meriva B
A14NEL (1364 cc): 175 N·m @ 4800 rpm, 120 hp (88 kW) @ 4800-6000 rpm

il motore EcoFlex è usato in:

* Opel Corsa EcoFLEX
* Opel Astra EcoFLEX
* Opel Meriva B EcoFLEX

[I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]
Ultima modifica di GreyOwl il 11/08/2010, 15:42, modificato 9 volte in totale.
[I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] e [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] sono i miei soci - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]
Immagine
I link di Astra Club Italia: [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]
ImmagineImmagine
Avatar utente
GreyOwl
SOCIO N° 183
Resp. Club Esteri
Referente Regionale:
Toscana

Collaboratore
 
Messaggi: 4848
Iscritto il: 11/05/2007, 15:09
Località: Prato
La tua Astra: Astra H
Caratteristiche: 5p GTS

Re: I Motori Opel

Messaggiodi GreyOwl » 26/11/2009, 20:13

segnalo inoltre anche se non montati su Astra, ma su Vectra e altri modelli i motori a 6 cilindri

GM HFV6

Con la sigla GM HFV6 (per esteso General Motors High Feature V6) si intende una famiglia di motori a scoppio prodotti a partire dal 2004 dal gruppo automobilistico statunitense della General Motors.

Storia, caratteristiche e versioni
I motori HFV6 hanno il compito di sostituire la precedente famiglia di motori V6 a 54° gradi, sempre realizzati dalla General Motors. In particolare, la nuova famiglia di motori ha debuttato con il motore siglato LY7, un 3.6 progettato e realizzato da una collaborazione tra la Cadillac e la Holden. In ogni caso, la progettazione e la realizzazione dei primi motori HFV6 ha chiamato in causa anche altre Case incluse nel Gruppo GM, compresi molti dei tecnici Opel che a suo tempo collaborarono alla relaizzazione dei V6 a 54°.
A partire dall'unità motrice capostipite della nuova famiglia, i motori HFV6 si sono evoluti in tre livelli di cilindrata, ognuno a sua volta suddiviso in più varianti.
Le caratteristiche comuni a tutti i motori HFV6 sono:

* architettura di tipo V6 superquadro;
* angolo di 60° tra le bancate;
* basamento e testate in lega leggera;
* distribuzione a doppio albero a camme in testa per bancata;
* testate a 4 valvole per cilindro;
* alimentazione ad iniezione elettronica sequenziale;
* albero a gomiti e bielle in acciaio forgiato.

Oltre alla Cadillac ed alla Holden, che ne sono i marchi ideatori, i motori HFV6 sono stati utilizzati anche da altri marchi appartenenti al Gruppo GM. Si sono avuti così anche motori HFV6 sotto il cofano di modelli Opel, Suzuki, Saab, Chevrolet, Saturn, GMC, Pontiac e Buick. Non solo, ma in virtù della joint venture tra Gruppo GM e Gruppo Fiat, avutasi nella prima metà degli anni 2000, i motori HFV6 sono stati montati anche su modelli Alfa Romeo.
Per agevolare la distribuzione a livello mondiale di tali motori, la produzione non avviene in un'unica sede, ma in più località ai quattro angoli del pianeta, ed in particolare: Melbourne (Australia), St. Catharines (Canada), Flint (Michigan, USA) e Sagara (Giappone).
In Australia, presso la Holden, i motori HFV6 sono noti come motori Alloytec.
Di seguito vengono illustrate le varie versioni (e relative varianti) dei motori HFV6.

Versione da 3.6 litri
I primi motori HFV6 ad entrare in produzione sono stati quelli da 3.6 litri. Quella da 3.6 litri è stata l'unica versione dei motori HFV6 a non essere stata utilizzata da marchi europei. E' pero giunto ugualmente nel nostro continente attraverso l'importazione di alcuni modelli della Cadillac.
I motori HFV6 da 3.6 litri sono caratterizzati da misure di alesaggio e corsa pari a 94x85.6 mm, per una cilindrata totale di 3564 cc.
I motori HFV6 da 3.6 litri sono stati prodotti in tre varianti, caratterizzate come segue:

LY7
Già accennato in precedenza, questo motore è stato il primo membro della famiglia HFV6 ad entrare in produzione. La maggior parte dei motori HFV6 monta la distribuzione a fasatura variabile sia su aspirazione che su scarico ed il motore LY7 non fa eccezione. Viene prodotto sia in Nordamerica che in Australia ed è caratterizzato da un rapporto di compressione pari a 10.2:1. Il motore LY7 è stato prodotto in più livelli di potenza e coppia, a seconda delle applicazioni.

LLT
Introdotto nel 2008, il motore LLT è in pratica una variante ad iniezione diretta del motore LY7, rispetto alla quale vanta prestazioni maggiori unite ad un consumo ridotto. Anche le emissioni inquinanti hanno subito una significativa flessione.
In questo motore il rapporto di compressione è anche più elevato che non nell'unità LY7, essendo pari a 11.4:1.
Nell'immediato futuro sono previste ulteriori applicazioni su grossi SUV marchiati Saturn, Chevrolet e GMC. Inoltre, è previsto il montaggio di questo motore anche sulla nuova Chevrolet Camaro e sulle nuove Holden Commodore.

LCS
Questa sigla indica un motore simile all'unità LLT, ma progettata e realizzata in modo da funzionare in accoppiamento con un motore elettrico. È quindi una variante specifica per veicoli ibridi. Il motore LCS è caratterizzato da un rapporto di compressione pari ad 11.3:1, ed eroga una potenza massima di 262 CV a 6100 giri/min, con una coppia massima di 339 N·m a 4800 giri/min. Questo motore è destinato ad essere montato sulla versione ibrida della Saturn Vue, in commercio a partire dal 2009.

Altre applicazioni
Una particolare versione del 3.6 HFV6 viene prodotto a Sagara, in Giappone, dalla Suzuki, la quale lo monta sul suo SUV di fascia media, il Suzuki XL-7 seconda serie (non previsto per l'Italia e prodotto a partire dal 2007). Tale motore eroga una potenza massima di 252 CV a 6500 giri/min ed una coppia massima di 329 N·m a 2300 giri/min.

Versione da 3.2 litri
Il motore HFV6 da 3.2 litri è stato realizzato dalla Holden sulla base dell'originaria versione da 3.6 litri, della quale è stato ridotto il diametro dei cilindri, sceso da 94 ad 89 mm. Invariata, invece, la corsa, rimasta ad 85.6 mm. La cilindrata totale è quindi di 3195 cc. Questo motore ha trovato impiego non solo su alcuni modelli del gruppo GM, ma anche, come già sottolineato in precedenza, su alcuni modelli Alfa Romeo di punta. Ciò è stato reso possibile da una collaborazione tra Gruppo GM e Gruppo Fiat, che si è avuta nei primissimi anni del XXI Secolo e che ha fruttato, tra l'altro, anche la possibilità per il Gruppo italiano di usufruire di tale motore. L'aspetto strano di ciò è che il Gruppo Fiat ha usufruito per primo di tale motore, mentre solo due anni dopo è comparso anche sotto il cofano di modelli del Gruppo GM, per giunta solamente due.
In pratica vi sono due versioni principali del 3.2 HFV6: le caratteristiche di entrambe sono illustrate di seguito:

Alloytec 3.2
Il nome Alloytec indica la gamma di motori HFV6 utilizzati dall'australiana Holden prevalentemente per i suoi veicoli. Tra questi motori troviamo il 3.2 HFV6, derivato direttamente da una dealesatura del 3.6 HFV6. Caratterizzato da un rapporto di compressione di 10.3:1, questo motore eroga una potenza massima di 227 CV a 6600 giri/min, con un picco di coppia pari a 297 N·m a 3200 giri/min.
Questo motore è stato però il meno utilizzato dal Gruppo GM, essendo stato montato solamente su due modelli. Tra l'altro, solo uno di essi ha il marchio Holden, mentre l'altro è una Opel. Presso la Casa tedesca questo motore è noto con la sigla Z32SE. Le due applicazioni del 3.2 Alloytec sono:

* Opel Antara 3.2 V6 Cosmo (dal 2007);
* Holden Captiva 3.2 V6 (dal 2007).

JTS V6
Prima ancora che la Holden e la Opel introducessero il 3.2 Alloytec sui loro due SUV, il Gruppo Fiat ha acquisito i diritti di utilizzo di questo motore. Il V6 Alloytec è così giunto anche nel nostro Paese dove avrebbe trovato posto sui modelli di punta dell'Alfa Romeo. I tecnici della Casa milanese, però, non hanno inserito il 3.2 Holden così com'era, ma hanno apportato alcune modifiche di rilievo. Prima di tutto la distribuzione monta un doppio variatore di fase continuo sia su aspirazione sia su scarico. In secondo luogo, è stato adottato un nuovo tipo di alimentazione brevettato dalla Casa e noto come Jet Thrust Stoichiometric (JTS, da cui il nome con cui questo motore è noto nel Gruppo Fiat), una tecnologia di iniezione diretta di benzina ad alta pressione che permette una maggior efficienza del motore stesso. Inoltre, sono state rilavorate le testate ed i condotti di aspirazione, così da permettere un'opportuna turbolenza dell'aria immessa nei cilindri, nonché un innalzamento del rapporto di compressione da 10.3 ad 11.25:1.
Anche il sistema di scarico ha subito modifiche, con un collettore di scarico più prestante e un nuovo sistema di catalizzatori appositamente progettati per ridurre le emissioni inquinanti anche a motore freddo.
La potenza massima di questo motore è di 260 CV a 6200 giri/min, con coppia massima di 322 N·m a 4500 giri/min.
Questo motore è stato montato su:

* Alfa Romeo 159 3.2 V6 (dal 2005);
* Alfa Romeo Brera 3.2 V6 (dal 2005);
* Alfa Romeo Spider 3.2 V6 (dal 2006).

Versione da 2.8 litri
La versione HFV6 da 2.8 litri è stata introdotta nel 2005 e consiste in una versione a corsa corta del 3.2 HFV6, il quale, come abbiamo già visto, non era stato ancora utilizzato direttamente dai marchi del gruppo GM. In questo caso, la corsa è stata ridotta da 85.6 a 74.8 mm. Con una cilindrata di 2792 cc, questo motore si pone alla base della gamma dei motori HFV6.
Questa versione è andata ad equipaggiare modelli di fascia alta e medio-alta, ed è stato prodotto in due varianti: aspirata e sovralimentata. Quest'ultima è la variante più popolare, perché è andata ad equipaggiare In tal senso, il 2.8 HFV6 è l'unica versione prodotta anche in configurazione sovralimentata.

LP1
La variante aspirata del 2.8 HFV6 è nota con la sigla LP1, una sigla tipica dei marchi General Motors d'oltreoceano: infatti ha trovato applicazione unicamente sulla Cadillac CTS Mk1 2.8 V6, prodotta tra il 2005 ed il 2007.
Caratterizzato da un rapporto di compressione pari a 10:1, questo motore eroga una potenza massima di 210 CV a 6500 giri/min, con una coppia massima di 263 N·m a 3300 giri/min.

LP9
L'unità LP9 è quella sovralimentata, ed è stata montata su alcuni modelli di fascia medio-alta del Gruppo GM, specialmente europei. L'unità LP9 è basata sull'unità LP1 aspirata ed è stata prodotta in più varianti di potenza. La sovralimentazione avviene tramite un turbocompressore twin scroll.
Tra le peculiarità dei 2.8 HFV6 sovralimentati vi è l'impiego di valvole di scarico al sodio.
Di seguito vengono illustrate le diverse varianti del motore LP9, in questa sede distinti tramite le sigle adottate dalla Opel.

Z28NEL
Questa sigla identifica la meno potente fra le tre versioni: in questo motore il rapporto di compressione è pari a 9.5:1 e la centralina utilizzata è una Bosch, come anche nelle altre due varianti dello stesso motore. La sovralimentazione avviene tramite un turbocompressore twin scroll. La potenza massima raggiunge 230 CV a 5500 giri/min, con una coppia massima di 330 N·m in un arco compreso tra 1800 e 4500 giri/min. È stato montato su:

* Opel Vectra C 2.8 V6 Turbo (2005-06);
* Opel Signum 2.8 V6 Turbo (2005-06).

Z28NET
La variante intermedia dei 2.8 HFV6 sovralimentati monta anch'essa un turbocompressore twin scroll ed è prodotta in tre livelli di potenza molt vicini tra loro. Di seguito vengono riportate le caratteristiche e le applicazioni dei motori Z28NET: [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]

Z28NEH
La sigla Z28NEH identifica la più prestante tra le varianti del 2.8 Turbo HFV6. A differenza delle prime due, questa variante non monta un turbocompressore twin scroll, ma una più moderna soluzione bi-stadio, consistente nel montare non uno ma due turbocompressori di dimensioni differenti, ognuno maggiormente attivo a regimi totalmente differenti, in modo da ottenere sempre una spinta efficace e ridurre drasticamente il turbo-lag.
Tra le altre caratteristiche di questo motore va ricordato il rapporto di compressione, sempre fisso a 9.5:1, e la potenza massima di 280 CV a 5500 giri/min, mentre il picco di coppia è di 355 N·m tra 1800 e 4500 giri/min.
Questo motore è stato montato su:

* Opel Vectra C 2.8 V6 Turbo OPC (2006-08);
* Saab 9-3 Mk3 2.8 V6 Turbo X (dal 2008).

Altre varianti
Al Salone di Barcellona del 2009 è stata presentata la Opel Insignia OPC, versione di punta della gamma Insignia, in produzione da neppure un anno. Tale modello sarà equipaggiato da una versione molto potente del 2.8 HFV6 sovralimentato. Questo motore prende come base l'unità motrice Z28NET da 260 CV, che per l'occasione ha subito numerosi e notevoli interventi, i principali dei quali riguardano l'impianto di scarico, completamente sostituito da uno più efficente di nuova progettazione, e la sovralimentazione, a cui sono state apportate decise migliorie. In conseguenza di tutti questi miglioramenti il nuovo motore è in grado di erogare una potenza massima di 325 CV, con un picco di coppia pari a 400 N·m.

[I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]
[I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] e [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] sono i miei soci - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]
Immagine
I link di Astra Club Italia: [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]
ImmagineImmagine
Avatar utente
GreyOwl
SOCIO N° 183
Resp. Club Esteri
Referente Regionale:
Toscana

Collaboratore
 
Messaggi: 4848
Iscritto il: 11/05/2007, 15:09
Località: Prato
La tua Astra: Astra H
Caratteristiche: 5p GTS

Re: I Motori Opel

Messaggiodi GreyOwl » 28/11/2009, 11:33

Motori Diesel

Motore Isuzu 4EE1

Con la sigla 4EE1 viene indicato un motore diesel prodotto dal 1988 al 2000 dalla Casa automobilistica giapponese Isuzu. Il nonno del Trattorino.

Caratteristiche
Nel'estate del 1988 la Isuzu realizzò un nuovo motore a gasolio nato dalla rialesatura del motore 4EC da 1.5 litri lanciato 4 anni prima.
Lo scopo di questo motore era quello di fornire una valida motorizzazione a gasolio di fascia media in alcuni modelli della Casa giapponese.
Il nuovo motore deriva come già detto dal 1.5 diesel (montato per esempio in Europa sulle Opel Corsa), il quale è stato rivisto in profondità. Il nuovo motore, noto alla Isuzu con la sigla 4EE1, aveva le seguenti caratteristiche:

* architettura a 4 cilindri in linea;
* schema dimensionale sottoquadro;
* basamento in ghisa;
* testata in lega di alluminio;
* distribuzione ad un albero a camme in testa;
* testata a due valvole per cilindro;
* alesaggio e corsa pari a 79x86 mm;
* cilindrata totale di 1686 cc;
* alimentazione ad iniezione indiretta Bosch VE con pompa rotativa;
* albero a gomiti a 5 supporti di banco.

Il motore 4EE1 ha esordito nel 1988 solo in Giappone, per poi debuttare in Europa pochi anni dopo. Oltre alla variante d'esordio, quella unicamente impiegata in Giappone, vi sono state anche altre tre varianti, utilizzate soprattutto presso la tedesca Opel, la quale utilizzò, per le diverse varianti, sigle differenti dagli standard Isuzu e più conformi a quelli della stessa Opel. La Casa tedesca, dal canto suo, già possedeva un 1.7 a gasolio (era il 1.7 diesel della famiglia OHC Four), ma era più pesante come massa ed era leggermente più avaro sempre in termini di erogazione. I primi motori 4EE1 furono utilizzati dalla Opel a partire dall'estate 1991.
Le caratteristiche delle quattro varianti fondamentali sono riportate di seguito.

TC4EE1
Questa sigla, tipica degli standard Isuzu, indica in effetti quella che è stata la prima variante del motore 4EE1. Tale variante era caratterizzata da un rapporto di compressione pari a 22:1 ed erogava una potenza massima di 88 CV a 4500 giri/min, con un picco di coppia di 167 Nm a 2500 giri/min. La sovralimentazione avveniva tramite un turbocompressore IHI.
Tale motore è stato montato su:

* Isuzu Gemini Mk2 1.7 TD (1988-89);
* Isuzu Gemini Mk3 1.7 TD (1990-93).

17DT
Questa sigla indica una variante sovralimentata con turbocompressore Garrett. Con un rapporto di compressione di 22:1, questo motore permetteva di raggiungere una potenza massima di 82 CV a 4400 giri/min, mentre la coppia massima era di 168 N·m a 2400 giri/min.
Tale motore è stato utilizzato su:

* Opel Kadett E 1.7 turbodiesel (1991);
* Opel Astra F 1.7 turbodiesel (1993-94);
* Opel Vectra A 1.7 turbodiesel (1991-93).

X17DT
Questa variante differisce dall'unità 17DT per alcuni aggiornamenti volti a farle rispettare la normativa Euro 2. Invariate la caratteristiche ed i dati prestazionali. le applicazioni comprendono:

* Opel Astra F 1.7 turbodiesel (1994-98);
* Opel Vectra A 1.7 turbodiesel (1994-95);
* Opel Vectra B 1.7 turbodiesel (1995-96).

X17D
Delle due varianti fondamentali, questa è stata la seconda in ordine cronologico. Si tratta di un motore diesel aspirato anch'esso rispettoso della normativa Euro 2 e caratterizzato da un rapporto di compressione pari a 23:1. La potenza massima era di 60 CV a 4400 giri/min, con una coppia massima di 108 N·m a 2600 giri/min (114 N·m a 2650 giri/min dal 1996.
Questo motore è stato montato su:

* Opel Corsa B 1.7 diesel (1993-00);
* Opel Combo B 1.7 diesel (1993-00).

[I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]


Motore Isuzu Circle L

Il motore Isuzu Circle L è un motore diesel prodotto a partire dal 1999 dalla Isuzu Motor Polska per la Casa automobilistica tedesca Opel.

Cenni storici e caratteristiche
Nella seconda metà degli anni '90 la giapponese Isuzu, nota per l'efficienza dei suoi motori diesel, iniziò una nuova collaborazione con il Gruppo GM per la realizzazione di un nuovo motore a gasolio da destinare al mercato europeo, ed in particolare a diversi modelli Opel e Vauxhall. A tale scopo venne aperto un nuovo stabilimento nella città di Tychy, in Polonia, con ragione sociale Isuzu Motor Polska.
Per ragioni di costo produttivo si scelse di non realizzare un motore ex-novo, bensì di partire da una base preesistente. Questa base venne individuata nei già collaudati motori Isuzu 4EE1 da 1.7 litri, a partire dai quali nacque la nuova famiglia di motori Circle L, noti anche come motori 4EE2 e le cui caratteristiche di rilievo sono:

* architettura a 4 cilindri in linea;
* configurazione motoristica di tipo sottoquadro;
* basamento in ghisa;
* testata in lega di alluminio;
* alesaggio e corsa pari a 79x86 mm;
* cilindrata di 1686 cc;
* distribuzione a doppio albero a camme in testa;
* testata a 4 valvole per cilindro;
* alimentazione ad iniezione diretta di gasolio;
* albero a gomiti su 5 supporti di banco.

Come si può notare, sono state mantenute le stesse caratteristiche dimensionali dei 1.7 4EE1. Le principali differenze stanno nella configurazione bialbero e nell'iniezione diretta. I primi motori 4EE2 montavano una semplice iniezione diretta ed erano Euro3, mentre i successivi si sono evoluti in Euro 4 ed hanno preso ad utilizzare la tecnologia common rail. In particolare, i 1.7 Circle L common rail sono stati i primi motori common rail utilizzati su una Opel.
Per quanto riguarda il montaggio dei motori nello stabilimento della Isuzu Motor Polska, il 60% della componentistica viene dalla Germania, come pure la lega d'alluminio per la fabbricazione della testata. Anche la realizzazione e la messa a punto della distribuzione è uno dei compiti dello stabilimento polacco. Il monoblocco, invece, arriva a Tichy già montato direttamente dallo stabilimento Isuzu di Hokkaidō, in Giappone.
Questi motori hanno un'importanza particolare per la Opel, poiché equipaggiano i modelli best-seller in un periodo in cui il motore diesel comincia a conoscere un periodo felice dal punto di vista commerciale. Non solo: grazie alle loro doti di scarso consumo e ridotto inquinamento, i motori Circle L sono stati integrati nella vasta famiglia dei motori Ecotec. In più, a partire dal 2008, gli stessi motori hanno subito affinamenti tali da entrare a far parte della nuova famiglia "trasversale" di motori EcoFlex.
Il 1.7 4EE2 è stato proposto in sei varianti, le cui caratteristiche ed applicazioni sono illustrate di seguito.

Y17DT
La sigla Y17DT identifica il primissimo motore Circle L: si tratta, come già accennato, di un motore Euro 3 caratterizzato da un rapporto di compressione pari a 18.4:1. La centralina preposta alla gestione dell'alimentazione è della Denso, come nella maggior parte dei motori Circle L. La sovralimentazione avviene grazie ad un turbocompressore Garrett. I gas di scarico, oltre ad azionare il turbocompressore, usufruiscono anche del sistema di ricircolo per diminuire ulteriormente le emissioni inquinanti.
La potenza massima dell'unità Y17DT raggiunge 75 CV a 4400 giri/min, con una coppia massima di 165 Nm compresi tra 1800 e 3000 giri/min.
Questo motore è stato montato su:

* Opel Corsa C 1.7 DTI 16v 75CV (2000-03);
* Opel Astra G 1.7 DTI 16v (1999-2003);
* Opel Meriva 1.7 16v DTI (2003-05);
* Opel Combo C 1.7 16v 75CV.

Y17DTL
Il motore Y17DTL è una variante depotenziata dell'unità Y17DT, rispetto alla quale differisce per la potenza massima, scesa a 65 CV a 4400 giri/min, e per la coppia massima, stavolta di 130 N·m tra 2000 e 3000 giri/min. Questo motore, anch'esso Euro 3, è stato montato su:

* Opel Corsa C 1.7 16v 65CV (2000-03);
* Opel Combo C 1.7 16v 65CV.

Z17DTH
Il motore Z17DTH è stato uno dei primi due motori turbodiesel common rail ad essere stati utilizzati dalla Opel. Dei due nuovi motori, questo è il migliore: forte dell'adozione di un turbocompressore a geometria variabile e di un rapporto di compressione di 18.4:1, può raggiungere la potenza massima di 101 CV a 4400 giri/min, con una coppia massima di 230 N·m a 2300 giri/min. È stato montato su:

* Opel Corsa C 1.7 16v CDTI 101CV (2003-06);
* Opel Astra H 1.7 16v CDTI 101CV (2004-08);
* Opel Meriva 1.7 16v CDTI 101CV (2003-08);
* Opel Combo C 1.7 16v CDTI.

Questo motore rispetta la direttiva Euro 4: fatta eccezione per la Opel Astra H 1.7 16v CDTI, che monta una centralina Bosch, gli altri tre modelli montano una centralina Denso.

Z17DTL
Questo è l'altro dei due motori turbodiesel a sancire l'esordio della Casa di Rüsselsheim nel mondo del common rail. È il meno efficiente dei due, poiché eroga una potenza massima di 80 CV a 4400 giri/min, con una coppia massima di 170 N·m tra 1800 e 2800 giri/min. Le centraline utilizzate sono della Bosch, ma di due modelli diversi a seconda delle applicazioni. Il rapporto di compressione è sempre invariato.
Questo motore è stato montato su:

* Opel Astra G 1.7 16v CDTI (2003-04);
* Opel Astra H 1.7 16v CDTI (2004-05).

In alcuni mercati, la Opel Astra G 1.7 16v CDTI è stata commercializzata con una sottovariante depotenziata di tale motore, che raggiungeva la potenza massima di 75 CV a 4400 giri/min.

Z17DTR
Questa sigla cela la variante più potente tra i motori Circle L. Anch'essa rispettosa della normativa Euro 4, è caratterizzata da un rapporto di compressione appena più basso, e pari a 18.2:1. Come in tutti i motori Euro 4 è presente il sistema di ricircolo dei gas di scarico. La potenza massima raggiunge 125 CV a 4000 giri/min, con un picco di coppia pari a 280 N·m a 2300 giri/min.
Questo motore è stato montato su:

* Opel Corsa D 1.7 CDTI 16v 125CV (dal 2006);
* Opel Corsa D 1.7 CDTI GSi (dal 2007);
* Opel Meriva 1.7 16v CDTI (dal 2006);
* Opel Astra H 1.7 16v CDTI 125 CV (dal 2007);
* Opel Zafira B 1.7 16v CDTI 125CV (dal 2009).

Z17DTJ EcoFlex
Questo motore è il secondo turbodiesel nella gamma motoristica Opel ad essere stato incluso nella famiglia EcoFlex (il primo è stato un 1.3 Multijet di origine Fiat realizzato poco tempo prima). Introdotto nel 2008, è caratterizzato da una riduzione degli attriti degli organi in movimento, in modo da ottimizzare il rendimento termico. La potenza massima raggiunge 110 CV a 3800 giri/min, con una coppia massima di 260 N·m a 2000 giri/min.
È stato montato su:

* Opel Astra H 1.7 16v CDTI 110CV (dal 2008);
* Opel Zafira B 1.7 16v CDTI 110CV (dal 2008):

[I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]
[I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] e [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] sono i miei soci - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]
Immagine
I link di Astra Club Italia: [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]
ImmagineImmagine
Avatar utente
GreyOwl
SOCIO N° 183
Resp. Club Esteri
Referente Regionale:
Toscana

Collaboratore
 
Messaggi: 4848
Iscritto il: 11/05/2007, 15:09
Località: Prato
La tua Astra: Astra H
Caratteristiche: 5p GTS

Re: I Motori Opel

Messaggiodi GreyOwl » 28/11/2009, 11:44

Motore Opel Ecotec Serie 20DT

I motori Opel Ecotec della Serie 20DT sono una piccola famiglia di motori diesel prodotti dal 1996 al 2004 dalla Casa automobilistica tedesca Opel.

Caratteristiche e versioni
Si tratta di una piccola famiglia di quattro motori turbodiesel da 2 litri ad iniezione diretta, utilizzati su modelli Opel di fascia media e alta. La prima di queste quattro unità motrici è stata introdotta nel 1996, con lo scopo di sostituire le varianti di punta dei motori 4EE1. Nonostante le prestazioni non molto brillanti, i motori della Serie 20DT rivestono comunque un'importanza notevole poiché rappresentano un passo decisivo verso le successive evoluzioni motoristiche dei motori a gasolio montati dalla Casa di Rüsselsheim. Le caratteristiche comuni ai quattro motori della Serie 20DT sono:

* architettura a 4 cilindri in linea;
* configurazione motoristica di tipo sottoquadro;
* basamento in ghisa;
* testata in lega di alluminio;
* alesaggio e corsa pari ad 84x90 mm;
* cilindrata complessiva di 1995 cc;
* distribuzione ad un albero a camme in testa mosso da catena;
* testata a 4 valvole per cilindro;
* alimentazione ad iniezione diretta con centralina Bosch;
* sovralimentazione mediante un turbocompressore Garrett;
* sistema di ricircolo dei gas di scarico;
* albero a gomiti su 5 supporti di banco.

La Omega B 2.0 DTI è stata uno dei modelli di fascia maggiore ad utilizzare il 2 litri della Serie 20DT

I motori della Serie 20DT racchiudono varie particolarità: va citato innanzitutto l'aspetto più unico che raro di abbinare una testata a sedici valvole mosse però da un singolo albero a camme anziché due come sarebbe lecito aspettarsi. Ciò è stato voluto per ridurre gli attriti in gioco durante il funzionamento del motore e ridurre quindi la dispersione inutile di calore, per un migliore rendimento termico.
Altro aspetto particolare di tali motori sta nell'elevata pressione di alimentazione, che può arrivare a ben 1300-1500 bar, senza fare ancora uso della tecnologia common rail. Ciò garantisce consumi minori ed una riduzione nell'emissione di sostanze inquinanti.
Tutte queste caratteristiche hanno reso i motori della Serie 20DT tra i più innovativi al loro esordio. Le qualità ecologiche di questi motori hanno permesso la loro inclusione nella famiglia Ecotec.
Come già ricordato, questi motori non brillano per prestazioni, ma non sono mai stati concepiti per questo, quanto per privilegiare l'elasticità di marcia e quindi la coppia ai bassi regimi.
Da questi motori, nel 1998 sono stati derivati i motori della Serie 22DT, di cilindrata maggiore.
Di seguito vengono illustrate le caratteristiche ed applicazioni dei motori Ecotec della Serie 20DT.

X20DTL
La sigla X20DTL contraddistingue il primissimo motore della Serie 20DT: introdotto nella seconda metà del 1996, era anche quello prestazionalmente di livello inferiore. Era infatti sovralimentato da un turbocompressore sprovvisto di intercooler. Il rapporto di compressione era pari a 18.5:1 e la potenza massima raggiungeva 82 CV a 4300 giri/min. Quanto alla coppia massima, essa raggiungeva 185 Nm pressoché costanti tra 1800 e 2500 giri/min.
Questo motore, rispondente alla normativa Euro 2, è stato montato su:

* Opel Astra G 2.0 16v DI (1998-2002);
* Opel Vectra B 2.0 16v DI (1996-2000);
* Opel Zafira A (1999-2000).

Nel 1999, sulla Vectra B, questo motore è stato leggermente ritoccato, consentendo alla coppia motrice di raggiungere i suoi 185 N·m già a 1500 giri/min.

X20DTH
Nel 1997 è stata introdotta una variante più prestante. Si tratta in pratica dello stesso motore appena visto, ma dotato di scambiatore di calore (intercooler), in modo da permettere il raggiungimento di prestazioni più alte. La potenza massima può così raggiungere 101 CV a 4300 giri/min, mentre la coppia motrice raggiunge il suo picco di 205 N·m a 1600 giri/min, mantenendoli costanti fino a 2750 giri/min.
Per evitare che le maggiori sollecitazioni provocassero fastidiose vibrazioni, il motore è stato dotato di due contralberi di equilibratura.
Questo motore è stato montato su:

* Opel Vectra B 2.0 16v DTI (1997-2000);
* Opel Omega B 2.0 16v DTI (1997-2000).

Analogamente all'unità meno potente, nel 1999 sulla Vectra B, la curva di coppia ha subito una leggera miglioria, che ha consentito di avere la coppia massima in un arco maggiore di utilizzo (tra 1650 e 3000 giri/min).

Y20DTL
Il motore Y20DTL è la variante Euro 3 dell'unità motrice X20DTL. Le caratteristiche principali sono immutate, cambia solamente il range di erogazione della coppia massima, che stavolta è tra 1500 e 2750 giri/min. Questo motore ha trovato applicazione unicamente sulle Opel Astra G 2.0 16v DI prodotte dal 2002 al 2004.

Y20DTH
Analogamente al discorso fatto per il motore Y20DTL, il motore Y20DTH è la variante Euro 3 del corrispondente motore X20DTH. Anche in questo caso, se si escludono gli accorgimenti necessari al passaggio da Euro 2 ad Euro 3, questo motore non ha grosse differenze rispetto al suo predecessore. In genere, la potenza massima di 101 CV è disponibile a 4000 giri/min anziché 4300, mentre la coppia massima sale a 230 N·m disponibili in diversi archi di utilizzo a seconda del modello.
Le applicazioni di questo motore sono riportate di seguito:

* Opel Astra G 2.0 16v DTI (1999-2004);
* Opel Vectra B 2.0 16v DTI (2000-02);
* Opel Vectra C 2.0 16v DTI (2002-04);
* Opel Signum 2.0 16v DTI (2003-04);
* Opel Zafira A 2.0 16v DTI (2000-04).

[I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]

Motore Opel Ecotec Serie 22DT

I motori Opel Ecotec della Serie 22DT sono una piccola famiglia di motori diesel prodotti dal 1998 al 2005 dalla Casa automobilistica tedesca Opel.

Caratteristiche e versioni
Si tratta di una piccola famiglia di tre motori turbodiesel da 2.2 litri ad iniezione diretta, utilizzati su modelli Opel di fascia media e alta. La prima di queste quattro unità motrici è stata introdotta nel 1998 e derivava dai motori da due litri della Serie 20DT. Nonostante le prestazioni non molto brillanti, i motori della Serie 22DT trovano il loro punto di forza in una generosa erogazione di coppia motrice.
Le caratteristiche comuni ai tre motori della Serie 22DT sono:

* architettura a 4 cilindri in linea;
* configurazione motoristica di tipo sottoquadro;
* basamento in ghisa;
* testata in lega di alluminio;
* alesaggio e corsa pari ad 84x98 mm;
* cilindrata complessiva di 2171 cc;
* distribuzione ad un albero a camme in testa mosso da catena;
* testata a 4 valvole per cilindro;
* rapporto di compressione pari a 18.5:1;
* alimentazione ad iniezione diretta con centralina Bosch;
* sovralimentazione mediante un turbocompressore Garrett;
* sistema di ricircolo dei gas di scarico;
* albero a gomiti su 5 supporti di banco;
* due contralberi di equilibratura nel basamento.

I motori della Serie 22DT condividono in pratica le stesse caratteristiche del 2 litri turbodiesel da cui derivano. Ritroviamo quindi la testata a 4 valvole per cilindro ad un asse a camme in testa, così come la pompa rotativa ad altissima pressione, in grado di garantire pressioni di alimentazione fino a 1400 bar.
Anche i motori della Serie 22DT sono risultati molto economi e particolarmente poco inquinanti e per questi motivi sono anch'essi stati inseriti nella grande famiglia trasversale dei motori Ecotec.
In virtù dell'appartenenza del marchio Opel al gruppo General Motors, questi motori hanno trovato applicazione anche sulla Saab 9-3, poiché anche la Casa svedese appartiene allo stesso gruppo.
Di seguito vengono riportate le caratteristiche dei tre motori della Serie 22DT:

X22DTH
La sigla X22DTH contraddistingue la prima variante in ordine cronologico dei motori della Serie 22DT. Si tratta di un motore Euro 2 (l'unico del piccolo gruppo) che già montava il sistema di ricircolo dei gas di scarico. È stato montato sui seguenti due modelli:

* Opel Frontera 2.2 DTI 16v (1998-2001);
* Opel Sintra 2.2 DTI 16v (1998-99);
* Saab 9-3 Mk1 2.2 TiD (1998-2000).

La potenza massima era di 115 CV, disponibili a 3800 giri/min sulla Frontera e a 4300 giri/min sulla Sintra e sulla Saab 9-3.
La coppia massima era di 260 Nm tra 1900 e 2500 giri/min.

Y22DTH
La naturale evoluzione del motore X22DTH porta la sigla Y22DTH, dalla quale si evince chiaramente la conformità di questo nuovo motore alla normativa Euro 3. Tra le novità introdotte da tale propulsore vi è il nuovo turbocompressore a geometria variabile, dotato cioè di palette ad inclinazione regolabile elettronicamente dalla centralina in base al carico del motore. Questo motore è stato montato su due modelli e con diverse caratteristiche di erogazione dall'uno all'altro.

Y22DTR
Questo motore è il più spinto dei tre: anche in questo caso monta un turbocompressore a geometria variabile. La potenza massima di questo motore è di 125 CV a 4000 giri/min, con un picco di coppia in genere pari a 280 N·m tra 1500 e 2750 giri/min, ma con alcune differenze tra un modello e l'altro.
Le applicazioni di questo modello comprendono:

* Opel Astra G 2.2 DTI 16v (2002-04);
* Opel Zafira A 2.2 DTI 16v (2002-05);
* Opel Vectra B 2.2 DTI 16v (2000-02);
* Opel Vectra C 2.2 DTI 16v (2002-04);
* Opel Signum 2.2 DTI 16v (2003-05);
* Saab 9-3 2.2 TiD (2000-02).

Va detto che nella Vectra C questo motore erogava una coppia massima leggermente inferiore e pari a 270 N·m (anziché 280) tra 1500 e 2750 N·m. Nella Signum, invece, la coppia massima è sempre di 280 N·m, ma erogati fino a 3000 giri/min anziché 2750. Sempre nello stesso modello, la potenza massima di 125 CV è disponibile già a 3250 giri/min anziché a 4000.
Va ricordato infine che il motore Y22DTR è stato previsto in alcuni mercati con potenza leggermente ridotta, e portata a 116 CV.

[I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]
[I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] e [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] sono i miei soci - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]
Immagine
I link di Astra Club Italia: [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]
ImmagineImmagine
Avatar utente
GreyOwl
SOCIO N° 183
Resp. Club Esteri
Referente Regionale:
Toscana

Collaboratore
 
Messaggi: 4848
Iscritto il: 11/05/2007, 15:09
Località: Prato
La tua Astra: Astra H
Caratteristiche: 5p GTS

Re: I Motori Opel

Messaggiodi GreyOwl » 28/11/2009, 12:11

Motori multijet

Multijet è la sigla con cui dal 2002 il gruppo Fiat commercializza i propulsori Diesel con iniezione Common rail di seconda generazione. Da una joint Venture con GM alcuni motori sono montati su vetture Opel e altri veicoli del gruppo.

Caratteristiche
La particolarità che ha distinto questo propulsore dai precedenti Diesel Common rail è la combustione, più lenta e graduale a parità di gasolio bruciato all'interno del cilindro, ottenuta aumentando il numero delle iniezioni (da due - il precedente motore UniJet - a cinque) per ogni singola combustione; rispetto ai precedenti sistemi di iniezione Common Rail, il Multijet prevede appunto l'introduzione di altri tipi di iniezione (denominate Pre e Post) fino a un totale di cinque, che permettono rispettivamente il controllo del motore a freddo e la rigenerazione del filtro anti-particolato. Questa evoluzione dell'iniezione diretta fa ottenere al motore un miglioramento delle prestazioni, in particolare ai bassi regimi e contemporaneamente ha permesso una diminuzione delle emissioni acustiche e inquinanti. Il tempo intercorrente tra due iniezioni successive è stato ridotto a 150 microsecondi, mentre la quantità minima di gasolio iniettato è passata da due millimetri cubi a meno di un millimetro cubo.

Questo ha permesso di dimezzare i consumi, e coprire 20 km con un litro di combustibile nelle strade extraurbane anche con auto di dimensioni medie, a fronte dei 10 km di un motore tradizionale.

Le iniezioni vengono gestite da una sofisticata e "intelligente" centralina in grado di cambiare continuamente la logica di iniezione sulla base di tre parametri:

* il numero dei giri del motore;
* la coppia richiesta in quel momento;
* la temperatura del liquido di raffreddamento.

Le pressioni di alimentazione del gasolio per il momento sono limitate a valori di 1400 bar (per il 70 CV) e di 1600 bar (per il 90 CV ed oltre), intese naturalmente come pressioni di set della centralina.

Attualmente la tecnologia common-rail di seconda generazione è utilizzata dalla maggior parte delle Case automobilistiche. La Fiat è stata una delle prime case automobilistiche a installarlo su auto di grande diffusione, grazie anche al celeberrimo 1.3 Multijet, che è diventato il più importante motore per l'azienda torinese.

Versioni
indichiamo solamente quelle di interesse GM:

* 1.3 16v 4 cilindri (70 o 75 cv, da 145 a 190 Nm a seconda del modello di vettura)
* 1.3 16v 4 cilindri (90 o 105 cv a seconda della vettura, 200 N·m)
* 1.9 8v 4 cilindri (da 101 a 131 cv, da 206 a 280 N·m, a seconda della vettura)
* 1.9 16v 4 cilindri (da 140 a 170 cv, 305 o 320 N·m a seconda della vettura)
* 1.9 16v 4 cilindri (da 180 a 190 cv, 400 N·m) "Twin Stage Turbo"
* 2.0 16v 4 cilindri (da 165 e 170 cv , 360 N·m)
* Nel giugno del 2007 è stato presentato e ha fatto il suo debutto sulla Saab 9-3 il nuovo 1.9 TTiD. Il 1.9 JTD Twin Stage Turbo è dotato di due turbine e potenze di 180 e 190 cv a 4000 giri/min e 400 N·m a 2000 giri/min, diventando così il primo diesel ad avere una potenza specifica di 100 cavalli per litro, rispettando inoltre le severe norme Euro 5. Le versioni da 190cv e successive saranno esclusive per i marchi Fiat, il primo modello a beneficiare di questo nuovo motore da 190cv è la Nuova Lancia Delta.

Specifiche tecniche
Vengono riportati i valori migliori (ovvero corrispondenti a prestazioni maggiori) espressi da ogni tipo di motore:

1.3 16v
* Normativa antinquinamento: il motore è nato nel 2000 (da una joint Venture con GM) montato sul prototipo EcoBasic (mai entrato in produzione) già Euro 4 nel 2000!,entra ufficilamente in produzione nel 2003 montato sulla nuova Punto (M.Y. 2003) ed esordisce nel Luglio 2007 la versione Euro 5 con la Fiat 500
* Massa: 130 kg
* Lunghezza: 50 cm
* Altezza: 65 cm
* Volume cilindrata: 1248 cc
* Numero di cilindri: 4 in linea
* Alesaggio: 69,6 mm
* Corsa: 82 mm
* Numero di valvole: 4 per cilindro
* Potenza massima: fino a 77 kW (105 cv) a 4000 giri/minuto
* Coppia massima: fino a 200 N·m a 1750 giri/minuto
* Sovralimentazione con turbina (a geometria fissa o variabile a seconda della potenza) e Intercooler
* Potenza specifica: fino a 61,69 kW (84,13 cv)/litro

in arrivo i multijet di 2° generazione SDE che incrementano potenza e coppia con riduzione di emissioni inquinanti e consumi (8 iniezioni per ciclo anziché 5).

Equipaggia:

# Opel Agila
# Opel Astra
# Opel Corsa
# Opel Meriva
# Opel Tigra TwinTop

1.9 8v e 16v
* Normativa antinquinamento: Euro 4 (fino a settembre 2005 Euro 3)
* Massa: 181 kg
* Lunghezza: 47 cm
* Altezza: 69 cm
* Volume cilindrata: 1910 cc
* Numero di cilindri: 4 in linea
* Alesaggio: 82 mm
* Corsa: 90,4 mm
* Numero di valvole: 2 o 4 per cilindro
* Potenza massima: fino a 125kW/170 cv (16v) a 4000 giri/minuto
* Coppia massima: fino a 320 N·m (16v) a 2000 a giri/minuto
* Sovralimentazione con turbina a geometria variabile (1.9 8V 74kW/101cv e 77 kW/105cv a geometria fissa sulla versione Euro 2 fino a metà 2000) e Intercooler
* Potenza specifica:fino a 89cv/litro (risulta dunque il motore più spinto e potente,in rapporto alla cilindrata)

Da poco è entrato in produzione sulla Delta il 1.9 multijet biturbo con 192 cavalli e con emissioni pari a 149 grammi di CO2 per chilometro.

Equipaggia:
# Opel Astra
# Opel Zafira
# Opel Vectra
# Opel Signum
# Saab 9-3
# Saab 9-5
# Cadillac BLS

2.0 16v
Tale propulsore è derivato dal 1.9 jtd, sono due motori sostanzialmente identici, l'unica differenza la si ha nel valore superiore della cilindrata,che è stato possibile ottenere aumentando di 1mm il valore dell'alesaggio.

Normativa antinquinamento: Euro 5 Ready

* Volume cilindrata: 1956 cc
* Numero di cilindri: 4 in linea
* Alesaggio: 83 mm
* Corsa: 90,4 mm
* Numero di valvole: 4 per cilindro
* Potenza massima: 121kW/165 cv (16v) a 4000 giri/minuto
* Coppia massima: fino a 360 N·m (16v) a 1750 a giri/minuto
* Rapporto di compressione 16.5:1
* Sovralimentazione con turbina a geometria variabile e Intercooler
* Potenza specifica:84,35 cv/litro

Equipaggia:
# Opel Insignia
# Opel Astra J

[I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]
[I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] e [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] sono i miei soci - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]
Immagine
I link di Astra Club Italia: [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]
ImmagineImmagine
Avatar utente
GreyOwl
SOCIO N° 183
Resp. Club Esteri
Referente Regionale:
Toscana

Collaboratore
 
Messaggi: 4848
Iscritto il: 11/05/2007, 15:09
Località: Prato
La tua Astra: Astra H
Caratteristiche: 5p GTS

Re: I Motori Opel

Messaggiodi GreyOwl » 19/01/2010, 15:09

[I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]
[I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]

ecco le sigle dei nuovi motori omologati euro5 dell'Astra J con i primi dati tecnici parziali, in corso di misurazione.

i documenti sono tratti dal Manuale Utente Vauxhall
[I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] e [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] sono i miei soci - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]
Immagine
I link di Astra Club Italia: [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!] - [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]
ImmagineImmagine
Avatar utente
GreyOwl
SOCIO N° 183
Resp. Club Esteri
Referente Regionale:
Toscana

Collaboratore
 
Messaggi: 4848
Iscritto il: 11/05/2007, 15:09
Località: Prato
La tua Astra: Astra H
Caratteristiche: 5p GTS


Torna a [ASTRA H] Motori

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 14 ospiti