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vittocecco ha scritto:PS: come già detto un'altra volta... ma quanta voglia hai di scrivere?
vittocecco ha scritto::stica
Fermo restando che non ho di certo una conoscenza così profonda come hai tu... avevo cercato di semplificare "un pochino"...
vittocecco ha scritto:nel link che hai postato, l'esempio della siringa che si deforma e che sfasa la pressione del liquido in uscita può essere "spostato" nella cedevolezza dei tubi in gomma del liquido dei freni dell'automobile...
mitiko87 ha scritto:...se per caso sei a conoscenza di qualche pagina web o articolo per approfondire leggermente l'argomento ti sarei grato di mettermi un link.
mitiko87 ha scritto:potenza(W) =V alla seconda ÷ resistenza(ohm) ma se non possiedo il valore della tensione come faccio?
Praticamente l'uscita dell'amplificatore cè una tensione alternata giusto?
mitiko87 ha scritto:Sempre per il calcolo della potenza devo considerare la resistenza del cavo hifi e quella della cassa contemporaneamente?
mitiko87 ha scritto:se dimezzi la resistenza si raddoppia la potenza di uscita del amplificatore a discapito della qualità audio per questo consigli per l impianti di casa altoparlanti con resistenza sui 8ohm
Per dimezzarla basta collegare sulla stessa uscita 2 altoparlanti in parallelo
mitiko87 ha scritto:per l alimentazione che sezione di cavo serve?
Onestamente il discorso dell'alimentazione non lo capito minimamente e soprattutto la frase ^la sezione di alimentazione è così sovradimensionata da far lievitare il costo addirittura di ordini di grandezza ^
Quanto aumenti il volume aumenta la tensione(intesa come V?)
mitiko87 ha scritto:per dar distorcere l audio bisogna alzare oltre il limite di sopportazione del impianto o con un amplificatore installato cambia qualcosa rispetto a un autoradio?
mitiko87 ha scritto:
Scusa per l elenco sino proprio un ignorante in materia
mitiko87 ha scritto:E mi sono rimasti impressi due fatti il primo riguardante il sub(Non amplificato)una cassa e stata collegata normalmente l altra con i poli invertiti per secondo lui riparare al fatto che la cassa del sub non aveva i fori per l uscita del aria.
mitiko87 ha scritto:L altro fatto e lo stesso riferito da te sui sistemi a 3vie....cioè montate le casse a 2vie e stato tagliato il cavetto che alimenta il tweeter messo un filtro ed è stato installato un altro alto con relativo filtro.sarebbe più o meno così un impianto a vie detto da te in precedenza.
mitiko87 ha scritto:Riferendoti ai filtri quel 18db/oct cosa significa? Perché a memoria il filtro(o crossover) serve solo per tagliare le frequenze che a quel altoparlante non servono.sto scrivendo cavolate?
involt ha scritto:Ho scritto mentre scriveva vittocecco, ed ho il vago sospetto che lo scemo che scriverebbe spiegazioni approfondite sia io; pertanto, carico sulle mie spalle il ruolo dello scemo del villaggio lasciando a lui il ruolo del "bastard"...
involt ha scritto:Quando il cono di un altoparlante di muove "all'indietro" procura una rarefazione dell'aria davanti al cono, ed una compressione di quella posteriore. Se l'altoparlante è montato sul baffle di una cassa vi sono tre possibilità.
La prima consiste nel lasciare il mondo per com'è: l'aria all'interno della cassa verrà compressa e si opporrà al movimeto del cono. Il suono verrà smorzato, ma praticamente su tutta la gamma di frequenze. I sistemi di altoparlanti costruiti seguendo questo concetto si chiamano "a sospensione pneumatica"
La seconda possibilità consiste nell'effettuare un buco nel baffle, dietro il quale si applica (all'interno della cassa) un tubo di foggia e dimensioni calcolate per risuonare a certe frequenze. Il sistema consentirà un movimento più libero del cono, ed il sistema avrà dei bassi più marcati, ma la risposta in frequenza presenterà un picco in corrispondenza della frequenza di risonanza del tubo, perdendo la linearità. Soluzioni di questo tipo si chiamano "bass reflex".
La terza possibilita consiste nel rendere elastico qualche elemento della cassa acustica, che verrà spostato dla movimento dell'aria interna alla cassa. Provocherà un certo smorzamento rispetto al sistema bass reflex, ma questo sarà comunque minore di quello della sospensione pneumatica. La risposta resterà "lineare" entro i limiti consentiti dalla dimensione dell'elemento elastico, che avrà comunque una sua risonanza. Di solito si adoperano cono e cestello di un woofer simile a quello presente nel sistema, ma privi di magnete ed induttanza. Questa soluzione si chiama "a radiatore passivo".
involt ha scritto:Il tuo papà aveva montato due woofer in opposizione di fase: l'inversione della polarità sui terminali faceva sì che quando uno dei due coni "spingev"a all'interno, l'altro si estrofletteva e viceversa. In linea teorica, una tale soluzione presenterebbe i vantaggi della sospensione pneumatica e quelli del sistema bass reflex, annullando gli svantaggi di ambedue.
Purtroppo, per i "puristi" dell'HiFi questa soluzione è la peggiore di tutti. Loro gradiscono, nell'ordine, sospensione pneumatica ("lineare" - poi non è così - in tutto il range di frequenza del woofer), radiatore passivo (meno lineare in tutto il range di frequenza) e bass reflex (con un picco). I due woofer in opposizione di fase sono sempre stati adottati o per impianti estremamente consumer (tipo home theater) o per impianti da auto. Consentono bassi notevolissimi in rapporto alla potenza impiegata, ma non sono apprezzati. La critica che viene mossa riguarda essenzialmente la cassa, non il metodo in sé.
involt ha scritto:Riguardo a ciò che dice l'amico vittocecco riguardo alla THD, questo è vero e logico, ma ha delle eccezioni. La distorsione armonica totale dei sistemi valvolari è altissima, ma questi sono comunque apprezzati.
involt ha scritto:Di contro si apprezzano gli amplificatori in Classe A, nonostante le basse potenze ed i consumi esorbitanti, proprio per la bassissima distorsione intermodulare. E' incredibile vedere la gente svenarsi per un valvolare in Classe A, con bassa distorsione intermodulare, ma THD comunque elevata e che per muovere appena le membrane degli altoparlanti consuma (e riscalda) quanto uno scaldabagno elettrico.
involt ha scritto:L'Universo cerebrale degli appassionati di HiFi mi risulta, a volte, insondabile quanto l'Universo Femminile; solo, un po' meno piacevole...
mitiko87 ha scritto:Distorsione intermodulare?cosa sarebbe esattamente?
vittocecco ha scritto:
Sai che ne aggiungerei una quarta? Molto molto simile alla sospensione pneumatica ma non identica: il [I links sono riservati agli utenti registrati. Registrati!Ti aspettiamo!]... Dai, sono solo 15 paginette (ma scritte "larghe")...
vittocecco ha scritto:Verissimo... il suono del valvolare ha un suo perché però non lo definirei propriamente Hi Fi...
vittocecco ha scritto:Presente! O meglio... quasi. Nel senso che in auto, tanti anni fa, avevo un impiantino multiamplificato (ma dai ) con la sezione anteriore (mid-woofer e tweeter) curata da 2 ampli in Pura Classe A (50 W RMS per canale al mid-woofer e 25 per il tweeter) a componenti discreti (non però valvolari) . C'erano solo un paio di integrati per controllare l'alimentazione ed evitare danni ma tutto il resto erano tutti componenti separati...
Confermo il calore da stufa ed il consumo elevatissimo...
Adesso che ci penso... dovrei ancora averli in garage...
vittocecco ha scritto:involt ha scritto:L'Universo cerebrale degli appassionati di HiFi mi risulta, a volte, insondabile quanto l'Universo Femminile; solo, un po' meno piacevole...
involt ha scritto:Forse l'unica cosa che si avvicinava al concetto teorico di baffle infinite lo vidi moltissimi anni fa in discoteca: un pannello gigantesco con quattro woofer al centro
involt ha scritto:Se ci pensi, quando ascolti un brano heavy metal con un impianto da centinaia di migliaia di euro, riproduci con una distorsione dello 0.00001% la distorsione del 15% degli amplificatori per chitarra...
involt ha scritto:Vitto, 50W per canale in Classe A in auto... sei proprio un temerario!
vittocecco ha scritto:Infatti... perché teoricamente il baffle dovrebbe avere un'estensione (appunto) infinita, dividendo lo spazio (inteso nel senso più profondo del termine) in due parti, una davanti all'altoparlante e l'altra dietro.
E se altre persone volessero casse simili? Non ci sarebbe modo di realizzarle...
vittocecco ha scritto:Beh... dal momento che Alta Fedeltà significa riprodurre fedelmente (quindi senza alterazioni) quello che è stato "suonato", anche se si sta registrando dell'HM è importante che in fase di registrazione ed in riproduzione non venga alterato nulla. Gli ampli da chitarra emettono un suono che definire tale è ottimistico? Bene! Tale suono riprodotto deve essere tale e quale a quello uscito dagli "ampli chitarristici" di cui sopra, distorsione compresa.
Se poi mi dici che distinguere una distorsione al 15% da una al 16 è cosa ardua... posso anche essere d'accordo...
vittocecco ha scritto:
Tanti anni fa, in una delle famose riviste, uscì una recensione su un pre e finale (ovviamente separati) che definire "esoterici hi end" è poco. Se non ricordo male costava 12 milioni di Lire il pre mentre per il finale ce ne volevano circa 20! Ovviamente prodotti a mano, con componenti selezionati del tipo "uno su mille ce la fa", eccetera...
Non ricordo la potenza (ma non era neanche chissà cosa)... Bene... sul pre non erano presenti neanche i controlli di tono perché il produttore dell'ampli sosteneva una cosa del tipo ".. la registrazione del disco è a cura del discografico, la sonorità ambientale della stanza di ascolto è a cura dell'ascoltatore quindi io non devo alterare niente, perché inserire due potenziometri che, per quanto di qualità, tendono ad alterare il segnale anche se settati a 0?"
involt ha scritto:Utilizzare un equalizzatore parametrico ed un generatore di rumore rosa è qualcosa su cui l'appassionato non ha nulla da ridire, dal punto di vista procedurale. Ha qualcosa da ridire dal punto di vista tecnico, nel senso che se hai bisogno di linearizzare la risposta in questo modo, il sistema di riproduzione sarebbe progettato o realizzato male. In un sistema "perfetto" non avresti bisogno di compensare nulla. Ed estendendo questo concetto ti dice che se hai un impianto HiFi, che quindi riproduce fedelmente il segnale in ingresso, ma il segnale in ingresso è cattivo, semplicemente non lo devi ascoltare. Non ne vale la pena.
Perchè "appassionato di HiFi" e "appassionato di musica" sono due concetti diversi. Gli appassionati di HiFi sono "audiofili", non "musicofili". Loro non vedono nemmeno che possa esistere una registrazione fondamentale dal punto di vista musicale (magari, Coltrane in un localino ai primordi della carriera) fatta con mezzi rudimentali e che valga la pena di ascoltare per i contenuti. In una simile circostanza, magari variare grossolanamente la risposta in frequenza, "ad orecchio", può rendere un po' più gradevole, senza farlo necessariamente divenire "HiFi", l'ascolto di un brano la cui importanza è da ricercare sullo spartito e nell'esecuzione, e non nell'effetto valanga dei transistor. Ma come dicevo prima, l'HiFi è un fato esclusivamente tecnico.
involt ha scritto:NdR: oggi sono particolarmente "scemo del villaggio" non tanto per un picco cerebrale di idiozia, quanto perchè mi hanno cancellato il volo ed aspetto notizie per poter andare al lavoro. Non ho un tubo da fare, nell'attesa...
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