Posso dirti con certezza questo (me lo ha spiegato uno che ne capisce parecchio):
La riicarica delle batterie al piombo (le nostre) avviene a tensione costante.
Ci sono 2 tensioni di ricarica tipiche: 13,8 / 13,9 volt per le batterie che sono tenute sotto carica 24 ore su 24 (per esempio la batteria dell'UPS, o quella dell'antifurto di casa), e 14,4 / 14,6 volt per le batterie carica - scarica, non costantemente alimentate (appunto quelle delle auto, il cui ciclo nelle 24 ore è scarica - carica - riposo).
Se con auto accesa d almeno 20 secondi la tensione ai morsetti della batteria è almeno 14,2 / 14,3 volt, significa che l'alternatore è perfettamente funzionante e in grado di mantenere la batteria carica.
A tal proposito faccio un esempio pe spiegare che il compito dell'alternatore nei confronti della batteria non è così gravoso.
Facciamo un paragone in questo modo: (NON GUARDATE LE MISURE! SONO INDICATIVE PER CAPIRE!)
- La batteria è un bidone pieno d'acqua (quando è carica), che contiene 60 litri d'acqua (per il 60 Ah, 70 litri per il 70 Ah).
- Questo bidone ha un tubo di uscita sul fondo, la cui sezione è 640 mm (Per la 640 A, 800 mm per la 800 A e così via)
- L'alternatore è la pompa che tira su l'acqua dal pozzo e la ributta nel bidone (lo riempe se si svuota).
- Il motorino d'avviamento è un mulino ad acqua, azionato dall'acqua presente nel bidone tramite la condotta di cui sopra.
Ora, succede questo: partiamo dalla condizione di batteria carica (bidone pieno).
Al momento che mettiamo in moto, apriamo il rubinetto della condotta, in cui passa l'acqua, fa girare il mulino ad acqua, il motore si avvia e a questo punto la pompa tira su l'acqua dal pozzo e riempe nuovamente il bidone con tanta acqua quanta ne è andata nel mulino.
Notiamo che: più la condotta è grande (gli ampere di picco), più sarà facile far girare il mulino (motorino di avviamento).
Se per mettere in moto il mulino usa 10 litri d'acqua, indipendentemente dalla capacità del bidone (60, 70, 80 Ah) userà comunque sempre e solo 10 litri, e sempre e comunque dovremo rimettere 10 litri con la pompa del pozzo.
Qui si capisce che una batteria più grande ha solo vantaggi, perchè per ricaricarla, l'alternatore fa la stessa fatica di una piccola.
Passiamo a 2 dati per spiegare un'altra cosa:
Durante l'avviamento la corrente in uscita dalla batteria è mediamente 200 / 300 Ampere. Non ci interessa se 200 o 300, prendiamo anche 400 per peggiorare le cose.
Quanto tempo restiamo con la chiave girata? Massimo un secondo. Cronometrate per verificare.
Questo significa che dal nostro bidone sono usciti 400 ampere per 1 secondo, ovvero 400As (Amperesecondo)
L'alternatore dovrà rimettere quei 400 As di energia nel bidone.
Il nostro alternatore dà al massimo 100 A.
400 As / 100 A = 4 secondi.
Vuol dire che dopo 4 secondi la batteria è "teoricamente" ricaricata.
Qualche post fà accennavo al fatto che da testmode, monitorando la tensione nei pochi secondi dopo l'avviamento, si poteva notare che questa indugiava sotto i 13 volt proprio per 3 o 4 secondi, perchè l'alternatore stava in quel frattempo dando la sua corrente massima.
Con questo si chiude un altro ragionamento: se la condizione di partenza è batteria carica, bastano pochi secondi per compensare l'energia spesa per la messa in moto.
Pertanto, se un alternatore arriva a 14,3 volt a motore acceso, vuol dire che l'alternator funziona.
Se la batteria nonostante i 14,3 volt non tiene la carica, le possibilità sono due: o è cotta (o solfatata, o ha una piastra interrotta), o c'è una perdita.
Scusate lo spiegone!