Ciao. Mi rivolgo a "Fuzzo": dai un'occhiata al testo qui sotto, si potrebbe implementare a quello che hai tu scritto come bozza preliminare, che và già bene a mio modo di vedere.
Il filtro antiparticolato non fa il miracolo di far sparire gli inquinanti; bruciandoli a temperature elevatissime li riduce solamente in nanoparticelle che non vengono rilevate dagli impianti per il controllo e quindi sembrano "sparite", ma in realtà causano danni alla salute ben più gravi dei PM1o o PM2,5. Una sorta di piccolo inceneritore legalizzato che riduce le particelle PM10, che sono dannose in particelle dannosissime e pericolosissime come le PM 0,1 che non essendo monitorate è come se non esistessero per i rilevatori d' inquinamento. Con il FAP, in definitiva, si inquina di più, ma a norma di legge!
La cosa più inquietante di tutto questo è che una singola particella di PM10 che viene trasformata in PM 0,1 ne forma cento di quest'ultime! Quindi si passa da una particella non particolarmente pericolosa a cento particelle che provocano tumori ed altre gravi malattie, una vera follia legalizzata! SENZA PAROLE!
Ma l’assunto che i Fap abbattano la quantità di micropolveri è messo fortemente in discussione da chi invece sostiene che l’intervento sia illusorio, se non addirittura dannoso. E' quanto afferma Stefano Montanari, direttore scientifico del laboratorio «Nanodiagnostics» di Modena e tra i massimi esperti in materia di nanopolveri, che illustra la sua posizione su Greenreport: (
http://www.greenreport.it/contenuti/leg ... _cont=3772)«Nel rispetto delle leggi più elementari della natura, il filtro non distrugge nulla ma, semplicemente, trasforma la polvere da grossolana a più fine, rendendola, così, più aggressiva per la salute come ormai testimoniato da un'amplissima letteratura scientifica. Dalla non abbondante letteratura tecnica riguardante l'argomento, si sottolinea sempre come le polveri sarebbero ridotte "al limite del misurabile", il che risulta a dir poco sconcertante».
I temuti Pm10 (sottoposti a controllo ambientale) vengono in tal modo trasformati in qualcos'altro (Pm 2,5), che avrebbe il "merito" di sfuggire al monitoraggio delle centraline - e alle sanzioni previste dall'Unione europea per superamento della soglia di polveri consentita per legge.
Con il FAP si è quasi costretti ad utilizzare regimi di giri sempre piuttosto alti per evitare problemi di intasamento del filtro, e questo comporta un esborso economico non indifferente in termini di carburante, con emissioni, consumi e usura meccanica di molto superiori alla normalità; senza contare poi che nel traffico cittadino o in coda il filtro tende ad intasarsi con molta più facilità, ma al giorno d'oggi è molto dificile riuscire ad evitare code e colonne.
Alla fine ho acquistato un motore diesel per consumare più di un motore benzina! E questo mi sembra un paradosso.
Come è un paradosso avere a disposizione un cambio a 6 rapporti e non potere usare la sesta marcia a causa del numero di giri basso del motore con questo rapporto inserito.
Il FAP è un sistema inadeguato che comporta non pochi disagi e malumori all'ignaro proprietario che penso abbia tutti i diritti di pensare che la tecnologia attuale dovrebbe semplificare la vita e non paradossalmente complicarla. E' un sistema che invece di ridurre le emissioni aumenta gli inquinanti e i consumi di carburante.
UN SISTEMA MODERNO ED EFFICIENTE DOVREBBE implicare un utilizzo perlomeno moderato dell’acceleratore, favorendo la guida ai bassi regimi, con ovvi vantaggi a livello di emissioni e consumi. Tutto questo con il filtro antiparticolato non è possibile. E pensare che si parla tanto di motori moderni che abbattono emissioni e consumi!
Questo si può considerare progresso? Allo stato attuale della tecnologia non mi sembra proprio!
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